Andrea Beretta e Luca Lucci, capi ultras dell’Inter e del Milan, sono stati condannati a 10 anni di carcere

La curva del Milan a San Siro (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)
La curva del Milan a San Siro (ANSA/DANIEL DAL ZENNARO)

Ci sono state le prime condanne per la grossa inchiesta giudiziaria sulle tifoserie organizzate delle due squadre di calcio di Milano, l’Inter e il Milan: l’ex capo ultras dell’Inter Andrea Beretta è stato condannato a 10 anni di carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, esponente della ’ndrangheta e della tifoseria organizzata dell’Inter; Luca Lucci, attuale capo ultras del Milan, è stato condannato anche lui a 10 anni, con le accuse di associazione a delinquere e di essere stato il mandante del tentato omicidio di Enzo Anghinelli, un ex ultras del Milan.

Sia Beretta che Lucci erano stati arrestati in custodia cautelare a fine settembre del 2024. Beretta nel frattempo è anche diventato collaboratore di giustizia. Oltre a loro sono state condannate altre 14 persone legate alle tifoserie organizzate delle due squadre, o comunque agli affari illeciti che gli ultras erano accusati di gestire a San Siro, lo stadio in cui giocano Inter e Milan.

Sono le prime sentenze di questo caso giudiziario anche perché tutte queste sedici persone avevano scelto il giudizio abbreviato, un tipo di procedimento alternativo in cui l’imputato ottiene una riduzione della pena di un terzo in cambio della sua rinuncia alla fase dibattimentale del processo: viene quindi giudicato solo sulla base di ciò che è stato raccolto nelle indagini preliminari e nell’udienza preliminare.

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