I distributori gratuiti di crema solare possono convenire ai sistemi sanitari

Perché sensibilizzano sull'importanza di metterla anche nei contesti in cui è meno usata, come le città: a Pisa ci hanno pensato

Un distributore di crema solare gratuita nei Paesi Bassi (Michel Porro/Getty Images)
Un distributore di crema solare gratuita nei Paesi Bassi (Michel Porro/Getty Images)
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Da qualche settimana a Pisa ci sono tre dispenser automatici che non distribuiscono gel igienizzante per le mani, come ci siamo abituati a vederne ovunque con la pandemia, ma crema solare. L’iniziativa si chiama “Pisa sicura sotto il sole” e ha l’obiettivo non solo di evitare qualche scottatura agli abitanti e ai turisti, ma soprattutto di sensibilizzare sull’uso della crema solare anche quando si cammina per le vie di una città e non si è in spiaggia. Progetti simili sono stati avviati da tempo all’estero, sempre con l’obiettivo di fare prevenzione e di ridurre il rischio di tumori maligni alla pelle, causati dai raggi solari ultravioletti.

In Italia nel 2024 sono stati diagnosticati 12.900 casi di melanoma cutaneo, una delle forme più aggressive di tumore della pelle, con una marcata prevalenza tra gli uomini (7.200) rispetto alle donne. La quantità di casi diagnosticati negli ultimi 10 anni è aumentata, passando dai circa 11mila del 2014 ai numeri attuali. L’aumento è dovuto sia al miglioramento delle tecniche diagnostiche e alla maggiore quantità di visite dermatologiche, sia al progressivo invecchiamento della popolazione e a una tendenza negli ultimi anni a esporsi di più al Sole o a ricorrere alle lampade abbronzanti.

La crema solare protegge dai danni alla pelle causati dal Sole e riduce di conseguenza il rischio di sviluppare melanomi: per questo il suo impiego è consigliato soprattutto nella stagione calda, quando c’è molto Sole e si usano abiti più corti con una maggiore esposizione ai raggi solari. Per una giornata in spiaggia o un’escursione in montagna è probabile che ci si premunisca di protezione solare, mentre di rado si provvede a spalmarsi la crema in città. Nel caso di spostamenti di pochi minuti all’aperto i rischi sono relativamente bassi, ma se si fa una lunga passeggiata o si rimane molto all’esterno per un giro turistico, allora il rischio di arrossamenti e scottature aumenta e viene consigliato l’uso della protezione solare.

Il dispenser dà la possibilità a chi si era dimenticato di mettersi la crema, o non ci aveva pensato, di averne un po’ a disposizione e al tempo stesso di incentivarne l’uso in altri contesti. La distribuzione di crema solare gratuitamente fu avviata già negli anni Ottanta in Australia, nell’ambito di varie campagne di sensibilizzazione, mentre l’impiego dei dispenser è più recente.

L’idea nacque una decina di anni fa a Miami, in Florida, dove furono installate alcune decine di dispenser nelle vicinanze delle piscine pubbliche, nei punti di accesso alle spiagge e lungo le passeggiate lungo costa. Altre città statunitensi come Boston seguirono l’esempio e negli anni successivi iniziarono a comparire i primi dispenser anche in Europa, soprattutto nel Regno Unito, nei Paesi Bassi e in Germania.

Sei anni fa in Belgio fu avviata la sperimentazione della distribuzione gratuita della protezione solare nei centri sportivi di alcuni comuni fiamminghi con un buon successo, che portò a strutturare meglio l’iniziativa negli anni seguenti, anche grazie a qualche innovazione tecnologica.

Nel 2021 la startup belga Sundo ha avviato la produzione di dispenser per creme solari, aiutata da alcuni investimenti da parte delle istituzioni fiamminghe. Il loro prodotto principale è un distributore che utilizza un piccolo pannello solare per alimentare l’erogazione della crema e uno schermo, sul quale possono essere mostrate informazioni sulla protezione solare e il fattore di protezione (SPF) utilizzato. Il dispenser è collegato a Internet e invia informazioni sull’utilizzo, segnalando anche quando il serbatoio è vuoto per effettuarne la ricarica con nuova crema solare.

(Michel Porro/Getty Images)

È il modello che il comune di Pisa ha deciso di installare in tre luoghi della città, con la collaborazione dell’Associazione contro il melanoma (ACM), che ha sede in città. I tre dispenser sono stati installati a metà maggio e al termine dell’estate sarà fatta una valutazione sul loro impiego, per capire se proseguire con l’iniziativa e ampliarla nei prossimi anni. A Suvereto, in provincia di Livorno, il comune ha installato un dispenser come quelli di Pisa, sempre con la collaborazione dell’ACM.

In Italia finora non ci sono state molte altre esperienze, per lo meno legate direttamente alle istituzioni cittadine. In provincia di Brescia sono stati installati diversi distributori su iniziativa della Carolina Zani Melanoma Foundation, con pannelli informativi sull’importanza della protezione solare, mentre nelle grandi città sono comparsi alcuni distributori in seguito a iniziative di aziende private, come quella della catena di supermercati Esselunga in collaborazione con la Lega italiana per la lotta contro i tumori (LILT).

Il costo delle iniziative di questo tipo è relativamente contenuto e secondo i loro promotori sono importanti non solo per fare informazione e dare un po’ di crema a chi aveva scordato di mettersela, ma per aiutare a fare prevenzione. Un uso più consapevole e adeguato della crema solare può contribuire a ridurre la quantità di melanomi e di conseguenza il loro impatto sui sistemi sanitari e sulla qualità della vita di migliaia di persone. Le terapie contro i melanomi possono essere costose e diventarlo ancora di più nel caso di complicazioni, che nei casi più gravi possono causare la morte.

Nei paesi dove sono state avviate campagne informative sull’importanza della riduzione all’esposizione solare, anche con iniziative di distribuzione gratuita della crema solare, i dati indicano come gli investimenti si ripaghino in termini di minore spesa per i sistemi sanitari. Si stima per esempio che una campagna di comunicazione condotta in Danimarca tra il 2007 e il 2015 abbia permesso di ridurre i casi di melanoma, consentendo un risparmio di circa due euro in spese mediche per ogni euro investito nella campagna stessa. In Australia, la campagna SunSmart si stima abbia evitato oltre 100mila tumori cutanei, con un forte risparmio per il sistema sanitario, oltre che un successo dal punto di vista della prevenzione e di vite salvate.

I melanomi hanno origine dai melanociti, le cellule che producono la melanina, cioè quella sostanza che dà il colore alla pelle. Sono un tipo di tumore che appare sulla superficie della pelle, di solito come una macchia o un neo con caratteristiche particolari. Una diagnosi precoce, spesso tramite una normale visita dermatologica, consente di solito di evitare i rischi più gravi e soprattutto di evitare la diffusione di metastasi ad altre parti del corpo.