L’attivista per la Palestina Mahmoud Khalil resterà ancora in carcere negli Stati Uniti

Venerdì un tribunale federale del New Jersey ha stabilito che Mahmoud Khalil dovrà restare in carcere. Khalil è l’ex studente della Columbia University e attivista per la Palestina arrestato a marzo perché accusato di aver partecipato a manifestazioni che secondo le autorità federali erano «in favore di Hamas», e in generale di essere un pericolo per la sicurezza nazionale. Khalil avrebbe dovuto essere rilasciato entro venerdì perché la sua detenzione era stata giudicata incostituzionale.
Proprio venerdì, però, il dipartimento per la Sicurezza nazionale (quindi l’amministrazione di Donald Trump) ha fornito al tribunale prove sul fatto che Khalil avrebbe violato la legge sull’immigrazione. Il tribunale le ha ritenute convincenti. Non è chiaro per quanto tempo resterà nel carcere della Louisiana dove si trova al momento.
Secondo il governo, quando Khalil fece richiesta per ottenere il proprio permesso di soggiorno permanente negli Stati Uniti (la “green card”) avrebbe omesso alcune importanti informazioni su sue passate collaborazioni con l’agenzia dell’ONU per i profughi palestinesi, nota anche come UNRWA. Da tempo Israele accusa l’UNRWA di avere legami con Hamas ed essere complice di atti di terrorismo, cosa che l’agenzia ha sempre negato e che non è mai stata provata. I legali di Khalil dicono che lui fece solo un tirocinio all’UNRWA organizzato attraverso la Columbia University, dove studia.


