Javier Milei ha detto che sposterà l’ambasciata argentina in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme

Il presidente dell'Argentina Javier Milei e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al parlamento israeliano, l'11 giugno del 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)
Il presidente dell'Argentina Javier Milei e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al parlamento israeliano, l'11 giugno del 2025 (AP Photo/Ohad Zwigenberg)

Mercoledì il presidente ultraliberista argentino Javier Milei ha detto che nel 2026 l’Argentina sposterà la sua ambasciata in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme. È una decisione soprattutto simbolica, dato che Gerusalemme è una città da sempre contesa tra israeliani e palestinesi: il trasferimento della principale sede diplomatica va quindi inteso come un segnale di vicinanza a Israele, e Milei l’ha annunciato proprio durante un intervento al parlamento israeliano. Oggi Gerusalemme è divisa più o meno a metà: la parte ovest è sotto il controllo di Israele, quella a est dovrebbe appartenere ai palestinesi ma è largamente occupata dallo stato israeliano dal 1967.

Nel 2017, durante il primo mandato di Donald Trump, anche gli Stati Uniti spostarono l’ambasciata a Gerusalemme: fu una decisione radicale e molto criticata, voluta soprattutto dai conservatori, che però è stata mantenuta anche dall’amministrazione del suo successore Joe Biden (Democratico).