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  • Lunedì 9 giugno 2025

Anche in Norvegia arriverà la tassa di soggiorno per i turisti

Se ne discuteva da anni, e molti erano contrari per ragioni culturali: si applicherà anche ai passeggeri delle famigerate crociere

(Kai-Otto Melau/Getty Images)
(Kai-Otto Melau/Getty Images)
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La settimana scorsa la coalizione di centrosinistra che sostiene il governo della Norvegia ha annunciato di avere trovato un accordo sull’introduzione di una tassa di soggiorno per i turisti che visiteranno il paese. La legge verrà introdotta a breve e non dovrebbe avere difficoltà a essere approvata dallo Storting, cioè il parlamento locale: la maggioranza ha annunciato che sarà in vigore dall’estate del 2026.

La tassa di soggiorno è uno strumento ormai molto utilizzato dai paesi europei che attirano più turisti: in genere è legata al numero di notti in cui si dorme in un certo posto – più il soggiorno è lungo e più si paga – e serve sia ad aumentare le entrate legate al turismo, sia, in teoria, a potenziare le infrastrutture di un certo posto affinché possano gestire molte più persone rispetto ai suoi abitanti. Da diverso tempo in Norvegia il flusso di turisti sta aumentando, soprattutto in certe zone, ma il dibattito sulla tassa di soggiorno è durato anni, e molte persone erano contrarie soprattutto per ragioni culturali.

In molti paesi del Nord Europa esiste da decenni un principio che si potrebbe tradurre come “diritto di pubblico accesso”: la possibilità di accedere a qualsiasi area naturale, pubblica o privata, per escursioni o attività sportive amatoriali. In Norvegia questo principio si chiama allemannsretten ed è protetto da una legge dal 1957: molti norvegesi, soprattutto d’estate, ne beneficiano per visitare le vastissime aree naturali del paese, fermandosi a dormire in tenda o in camper.

Un uomo si riposa fuori da una tenda ai margini del percorso di sci di fondo durante le olimpiadi invernali di Lillehammer, in Norvegia, organizzate nel 1994 (AP Photo/Ed Reinke)

Negli anni però la bellezza di questi posti ha attirato sempre più turisti stranieri. Nel 2023 sono stati 5,6 milioni, pari all’intera popolazione norvegese, e stanno aumentando: l’ufficio statistico norvegese ha calcolato che nel 2024 ci sono stati circa 38 milioni di pernottamenti turistici, cioè singole notti passate da turisti in alberghi, appartamenti o campeggi, e la quota di quelli prenotati da turisti stranieri è aumentata del 14 per cento rispetto al 2023.

In alcuni posti gli abitanti sostengono che la situazione sia già sfuggita di mano. Il caso citato più di frequente è quello delle isole Lofoten, nel nord della Norvegia. Sempre più note, anche grazie a Instagram, per i loro panorami incontaminati, da qualche anno si parla degli effetti che l’avvento di decine di migliaia di persone ha provocato sulle infrastrutture del posto: le strade sono sempre più congestionate, l’azienda che si occupa della nettezza urbana fa fatica a tenere pulite le destinazioni più frequentate. Un gruppo di volontari ha raccontato a Le Monde che nel 2023 ha raccolto circa 40 litri di cacca umana lasciata lungo i sentieri dei parchi naturali dell’arcipelago.

Un ciclista compete per il Lofoten Triathlon nei pressi della città di Svolvær, nelle isole Lofoten (Kai-Otto Melau/Getty Images)

Per anni i partiti politici norvegesi hanno discusso di come gestire il flusso di nuovi turisti: si è parlato di una tassa sui pernottamenti in hotel, di una per i passeggeri delle crociere – che un po’ ovunque le città europee stanno provando a contenere – e di vari sistemi per calcolare quanto imporre ai singoli turisti.

Alla fine è stato trovato un compromesso piuttosto articolato. La tassa di soggiorno è stata fissata al 3 per cento della cifra pagata per ogni pernottamento, ma non si applicherà a tutti i turisti: i singoli comuni che vorranno attivarla dovranno fare richiesta al governo centrale e dimostrare di dover gestire un ingente flusso di turisti. Una volta entrata in vigore dovranno pagarla i turisti che dormiranno in hotel e a bordo delle navi da crociera, ma non quelli che pernotteranno in campeggio o in camper.

La legge inoltre vincolerà i comuni a spendere le entrate della tassa di soggiorno nel miglioramento delle infrastrutture locali. Parlando con la tv nazionale norvegese la responsabile di un parco naturale nel nord del paese, Katrin Blomvik Bakken, dice di sperare che il suo comune faccia richiesta per imporre la tassa di soggiorno ai turisti, e che quei soldi vengano investiti per realizzare bagni pubblici, sentieri, parcheggi e cartelli stradali.