Il parlamento della Corea del Sud ha approvato un’indagine speciale sul tentativo dell’ex presidente Yoon di imporre la legge marziale

Il parlamento sudcoreano ha approvato una proposta di legge per avviare un’indagine speciale sul tentativo dell’ex presidente Yoon Suk-yeol di imporre la legge marziale nel paese, lo scorso dicembre. Yoon è poi stato rimosso dall’incarico, ed è sotto processo. La misura è stata approvata il giorno dopo l’inizio del mandato del nuovo presidente, Lee Jae-myung, che martedì ha vinto le elezioni. Lee fa parte del Partito Democratico (centrosinistra), che ha la maggioranza nel parlamento unicamerale ed è quello rivale del Partito del Potere Popolare (conservatore) di Yoon. Dopo l’impeachment di Yoon, i conservatori si erano opposti a questa proposta di legge e giovedì non hanno partecipato al voto, in polemica.
Yoon è incriminato per insurrezione, alto tradimento e abuso di potere. Il provvedimento consentirà di espandere le indagini in corso e di nominare procuratori speciali: secondo i Democratici era necessario per via del rifiuto di cooperare di Yoon, che sostiene di essere vittima di una persecuzione politica. La legge prevede anche indagini sul presunto ruolo dell’ex first lady, Kim Keon-hee, nel manipolare le primarie del 2022 con cui il partito aveva scelto Yoon come candidato presidente; e su uno degli scandali che l’avevano riguardata, per una borsa di Dior accettata in regalo. Da presidente Yoon si era opposto alle indagini sulla moglie. Alcuni esponenti dell’opposizione arrivarono a sostenere che la legge marziale fosse un modo per distogliere l’attenzione dalle accuse di corruzione a Kim.
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