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  • Giovedì 5 giugno 2025

C’è un nuovo record di poche nascite in Giappone

La crisi demografica va più veloce di quanto previsto, e il governo non riesce a fermarla

Persone anziane in una casa di riposo a Tokyo, 2018
Persone anziane in una casa di riposo a Tokyo, 2018 (AP Photo/Shizuo Kambayashi)
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Nel 2024 sono nate in Giappone 686.061 persone: è il numero più basso dal 1899, quando si cominciò a tenere traccia delle nascite del paese. Nello stesso anno sono morte 1,61 milioni di persone, e dunque la perdita di popolazione netta è stata di circa 919.000 persone. Il Giappone è uno dei paesi più anziani del mondo, dove è in corso da decenni una grave crisi demografica che preoccupa i governi.

Queste statistiche – che sono state pubblicate in settimana ed escludono gli immigrati (circa il 2,5 per cento della popolazione) – mostrano anche come il declino demografico giapponese stia accelerando: è la prima volta che le nuove nascite scendono sotto le 700 mila, e questo è avvenuto con 15 anni di anticipo rispetto a quanto era stato previsto dall’Istituto nazionale per la ricerca sulla popolazione e la sicurezza sociale, l’istituto demografico giapponese.

Anche il tasso di fecondità delle donne giapponesi (cioè il numero medio di figli per donna) è sceso al record minimo di 1,15 figli per donna, meno dell’1,2 del 2023 e ben sotto il cosiddetto tasso di sostituzione di 2,1, cioè il numero medio di figli per donna necessario per assicurare che i nuovi nati sostituiscano le persone che muoiono e la popolazione rimanga stabile. In alcune aree del paese, come la capitale Tokyo, il tasso di fecondità è sceso sotto l’1. In Italia (un altro dei paesi più anziani del mondo) nel 2024 il tasso di fecondità è stato simile: 1,18 figli per donna.

A questi ritmi la popolazione del Giappone, che adesso è di 124 milioni di persone, scenderà a 87 milioni nel 2070, quando il 40 per cento avrà più di 65 anni.

Una bambina cammina in un campo di tulipani a Toyooka, aprile 2025

Una bambina cammina in un campo di tulipani a Toyooka, aprile 2025 (Buddhika Weerasinghe/Getty Images)

L’unico dato ritenuto positivo è un lieve aumento del numero dei matrimoni, che nel 2024 sono stati 485.063 e sono circa 10 mila più che l’anno precedente.

I governi giapponesi stanno tentando da decenni di invertire questa tendenza, senza successo. L’attuale primo ministro, il conservatore Shigeru Ishiba, ha definito la crisi demografica «un’emergenza silenziosa»; il suo predecessore Fumio Kishida, sempre conservatore, aveva detto che la perdita di popolazione e l’invecchiamento dei giapponesi mettono in pericolo la possibilità del paese di «funzionare come società». C’è preoccupazione in particolare per la sostenibilità del sistema pensionistico e di quello sanitario. Negli ultimi vent’anni le persone che versano i contributi per le pensioni si sono ridotte di circa 3 milioni, mentre i beneficiari (cioè quelli che ricevono le pensioni) sono aumentati del 40 per cento.

Il primo ministro Shigeru Ishiba ha recentemente annunciato una serie di misure di welfare per spingere le persone giovani a fare figli: ha aumentato i sussidi per le famiglie con bambini, fornito benefit per l’istruzione, stanziato fondi per gli asili e promesso il rimborso totale dello stipendio per i genitori che prendono periodi di maternità o paternità. Per ora queste misure non hanno avuto grossi effetti. Queste misure sono concesse quasi esclusivamente alle coppie eterosessuali sposate.