Il candidato dell’opposizione ha vinto le presidenziali in Corea del Sud
Lee Jae-myung ha battuto quello del partito dell'ex presidente, che aveva provato a imporre la legge marziale aprendo un'enorme crisi politica

Il candidato dell’opposizione, Lee Jae-myung del Partito Democratico (centrosinistra), ha vinto le elezioni presidenziali in Corea del Sud: ha battuto il conservatore Kim Moon-soo del Partito del Potere Popolare, lo stesso dell’ex presidente Yoon Suk-yeol, rimosso dall’incarico dopo che lo scorso dicembre aveva tentato di imporre la legge marziale. Yoon era stato messo sotto impeachment, e tutta la situazione ha aperto un’enorme crisi nella politica sudcoreana.
Il Partito Democratico è progressista per gli standard della Corea del Sud, che ha una società piuttosto conservatrice e patriarcale. Lee fa parte dell’ala più progressista del partito, ma ha comunque posizioni da conservatore in materia di diritti delle persone LGBT+ e di diritti delle donne.
Il Partito del Potere Popolare, che è di destra e negli ultimi anni ha radicalizzato molte sue posizioni, aveva problemi di consenso già prima della legge marziale. Ad aprile dell’anno scorso infatti aveva perso nettamente le elezioni politiche. A differenza del predecessore, quindi, Lee avrà la maggioranza nel parlamento unicamerale, dove il suo partito controlla 171 seggi su 300.

Sostenitori del Partito Democratico di Lee Jae-myung festeggiano in piazza a Seul, il 2 giugno (AP Photo/Lee Jin-man)
Lee inizierà il suo mandato mercoledì: la cerimonia d’insediamento si terrà poche ore dopo la convalida dei risultati. Di solito c’è una transizione di due mesi tra un presidente e il suo successore, ma i tempi sono stati accelerati dalle circostanze eccezionali di queste elezioni.
Lee ha 61 anni, è in politica da vent’anni e nel tempo è diventato una figura divisiva nella società sudcoreana, molto polarizzata. Si era candidato anche alle ultime presidenziali, nel 2022, ma aveva perso contro Yoon con un margine minuscolo: lo 0,74 per cento. Yoon era stato scelto dalla destra in un momento di impopolarità, per sfruttare la sua fama – soprattutto televisiva – legata ai trascorsi da procuratore generale. Dopo il tentato colpo di stato il Partito del Potere Popolare si era diviso sulla valutazione dell’operato dell’ex presidente, e questo ha favorito l’opposizione.
Di Lee si era parlato molto, in Corea e non solo, nel gennaio del 2024, quando da leader dell’opposizione era stato accoltellato per strada da un uomo che aveva finto di volergli chiedere un autografo.

Il conteggio dei voti in un seggio all’università di Seul, il 3 giugno (Suh Jeen Moon/ZUMA Press Wire/ZUMA Wire)
Dopo la prima candidatura alle presidenziali è finito al centro di varie indagini. Ha sempre reagito dicendo che il governo stava provando a utilizzare il sistema giudiziario per intimidire e screditare gli oppositori politici.
Una delle accuse, per corruzione, riguarda un progetto di sviluppo edile. Un’altra accusa è su una dichiarazione falsa durante un dibattito televisivo del 2021, quando Lee sostenne di non conoscere una persona coinvolta in uno scandalo di corruzione. Per questo secondo caso, lo scorso novembre Lee era stato condannato a un anno di carcere con pena sospesa: quest’anno aveva inizialmente vinto un ricorso, ma poi la Corte Suprema gli aveva dato torto, riaprendo il processo. In ogni caso, tutti i suoi processi erano stati rimandati a dopo le elezioni e ci si aspetta che ora vengano sospesi per via dell’immunità presidenziale.
Rispetto a un altro mandato del Partito del Potere Popolare, che è assai filostatunitense (e filotrumpiano in un pezzo del suo elettorato), da Lee ci si attende un approccio meno accomodante nei confronti del governo degli Stati Uniti, che comunque riconosce come il principale alleato del suo paese. È probabile che ci sia un diverso atteggiamento anche nei rapporti con la vicina Corea del Nord, che durante la presidenza di Yoon sono stati ostili o praticamente inesistenti: in più occasioni Lee ha detto di voler ristabilire una linea di comunicazione d’emergenza.
– Ascolta “Globo”: Cosa diavolo è successo in Corea del Sud



