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  • Martedì 3 giugno 2025

Simone Inzaghi lascia l’Inter, forse per l’Arabia Saudita

Dopo quattro stagioni e sei trofei vinti, ma anche alcune pesanti sconfitte come l'ultima nella finale di Champions League

Simone Inzaghi dopo la finale di Champions League persa contro il Paris Saint-Germain (Carl Recine/Getty Images)
Simone Inzaghi dopo la finale di Champions League persa contro il Paris Saint-Germain (Carl Recine/Getty Images)
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Simone Inzaghi non sarà più l’allenatore dell’Inter: dopo quattro stagioni ha scelto di anticipare di un anno la fine del suo contratto, che scadeva nel 2026. Con ogni probabilità andrà ad allenare l’Al-Hilal, una squadra del campionato saudita che stando ai giornalisti più informati gli avrebbe offerto un ricchissimo contratto. In questi quattro anni Inzaghi ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe italiane, e per due volte ha portato l’Inter in finale di Champions League. Sul sito dell’Inter c’è anche un messaggio di Inzaghi, nel quale tra le altre cose dice che «Siamo stati sinceri e abbiamo insieme deciso di concludere questo magnifico percorso».

La decisione di Inzaghi arriva pochi giorni dopo la rovinosa sconfitta per 5-0 subita dall’Inter nella finale di Champions League contro il Paris Saint-Germain, e al termine di una stagione molto logorante per tutta la squadra, che fino ad aprile era in corsa per vincere tre competizioni (anche il campionato e la Coppa Italia), ma alla fine non ha vinto nessuna delle tre. L’Inter è una squadra con l’età media tra le più alte in Europa, e la percezione comune è che quella finale sia stata la fine di un ciclo, perché molti giocatori potrebbero non ripetersi a questi livelli. È invece abbastanza sorprendente il fatto che Inzaghi, oggi tra gli allenatori più stimati in Europa e nel mondo, vada ad allenare in un campionato periferico come quello saudita, seppur molto ricco e in parte emergente.

Inzaghi ha 49 anni e oggi viene considerato uno dei migliori allenatori italiani. Dopo aver ottenuto ottimi risultati alla Lazio tra il 2016 e il 2021 era passato all’Inter, con cui alla prima stagione aveva vinto la Supercoppa italiana e la Coppa Italia, arrivando invece secondo in campionato con due punti di svantaggio dal Milan (pur essendo l’Inter campione in carica e, a detta di molti, la squadra più attrezzata per vincerlo nuovamente).

Alla seconda stagione il campionato era andato ancora peggio, perché l’Inter aveva subìto ben 12 sconfitte in 38 partite, arrivando infine terza: durante l’anno si parlò spesso di esonero, ma l’Inter andò molto bene in Champions League, raggiungendo la finale dopo aver eliminato il Milan in semifinale (perse poi contro il Manchester City).

Quel percorso per certi versi sorprendente, visto che l’Inter non andava in finale da 13 anni e non era considerata tra le favorite per farlo, fu un’occasione di svolta per Inzaghi all’Inter: nella sua terza stagione la squadra dominò sin dall’inizio il campionato e lo vinse con cinque giornate di anticipo (festeggiandolo proprio in un derby, uno dei tanti vinti in quelle due stagioni), mostrando un calcio ambizioso ed efficace.

Inzaghi cominciò a essere molto apprezzato non solo per il gioco proposto, ma anche per il modo in cui riusciva a valorizzare tutti i calciatori a disposizione. Alcuni, come Lautaro Martínez, Nicolò Barella, Marcus Thuram e Alessandro Bastoni, sono diventati calciatori di livello internazionale, altri come Francesco Acerbi, Matteo Darmian, Hakan Calhanoglu e Henrikh Mkhitaryan hanno giocato le migliori stagioni della loro carriera, una cosa non scontata considerando la loro età (superiore ai 30 anni).

Simone Inzaghi festeggiato dai giocatori dopo la vittoria del campionato 2023-2024 (Giuseppe Cottini/Getty Images)

Dopo la vittoria del campionato (il ventesimo nella storia della squadra), l’Inter ha cominciato questa stagione con l’obiettivo di essere competitiva ovunque, e in particolare di provare a farlo in Champions League, il torneo più prestigioso e difficile in Europa. Ci è riuscita fino alla finale, eliminando squadre molto forti come il Bayern Monaco e il Barcellona con partite spettacolari, affrontate con preparazione e intensità di altissimo livello.

Anche per questo, però, in campionato ha perso diversi punti in modo apparentemente banale, come l’anno scorso invece non era capitato, e alla fine è arrivata seconda con un solo punto in meno del Napoli. La sconfitta contro il Milan in semifinale di Coppa Italia e quella contro il Paris Saint-Germain hanno reso un’annata potenzialmente trionfale una stagione con cui è difficile fare i conti per tifosi, giocatori e, a quanto pare, per l’allenatore stesso.

Al suo posto, secondo i principali giornalisti ed esperti, l’Inter starebbe valutando di nominare uno tra l’ex calciatore spagnolo Cesc Fàbregas, allenatore emergente che quest’anno ha ottenuto un sorprendente decimo posto con il Como, mostrando grande preparazione e ambizione, e Roberto De Zerbi, che nell’ultima stagione ha allenato il Marsiglia e che è da sempre noto per il suo modo di giocare molto propositivo e per un certo integralismo nelle idee.