I morti per l’alluvione in Nigeria sono molti di più di quanto si pensasse
A distanza di qualche giorno sono state interrotte le operazioni di soccorso, e le persone ancora disperse (quindi da considerarsi morte) sono 500

Nella città di Mokwa, nell’ovest della Nigeria, sono state interrotte le operazioni di soccorso per cercare i 500 dispersi nella grossa inondazione che giovedì scorso aveva causato decine di morti e distrutto edifici e infrastrutture. Le autorità hanno confermato la morte di 200 persone (cioè quelle di cui è stato ritrovato il corpo), ma ritengono che quelle ancora disperse vadano considerate morte. Al momento stanno proseguendo le operazioni per smaltire i corpi ritrovati ed evitare la diffusione di malattie.
Non è la prima volta che in Nigeria, durante la stagione delle piogge che dura normalmente da aprile a ottobre, avvengono alluvioni del genere. Tuttavia la potenza distruttiva di quest’ultima è stata piuttosto eccezionale. Durante tutta l’estate del 2022, anno in cui le piogge erano state particolarmente intense, le alluvioni avevano causato la morte di circa 600 persone in totale.
La città di Mokwa si trova poco distante dal fiume Niger, esondato in seguito alla pioggia torrenziale che a partire dalle prime ore di giovedì 29 maggio era caduta sulla provincia. Alcune fonti locali hanno riferito ad Associated Press che a rendere ancora più devastante l’inondazione è stato anche il crollo di una diga in una città vicina, ma non ci sono state conferme da parte delle autorità ufficiali. Anche in questo caso non sarebbe la prima volta che il crollo di una diga rende più gravi le conseguenze di un’alluvione.



