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  • Domenica 1 giugno 2025

Per Gianluigi Donnarumma è stata un’annata speciale

È stato fondamentale per la vittoria della Champions League del Paris Saint-Germain, soprattutto nelle fasi a eliminazione diretta

(Carl Recine/Getty Images)
(Carl Recine/Getty Images)
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Anche se nella finale contro l’Inter non ha dovuto impegnarsi più di tanto, uno dei principali protagonisti del successo del Paris Saint-Germain in Champions League è stato Gianluigi Donnarumma, che sabato è diventato il primo portiere italiano a vincere la competizione da titolare dopo 29 anni: l’ultimo a riuscirci era stato Angelo Peruzzi, nel 1996.

Eppure, la stagione di Donnarumma non era cominciata nel migliore dei modi: tra novembre e dicembre, per due partite consecutive – tra cui una di Champions League decisiva contro il Bayern Monaco – l’allenatore Luis Enrique gli aveva preferito il portiere di riserva Matvey Safonov, giustificando la scelta con motivazioni tecniche legate alla capacità di costruire il gioco partendo dalla propria area e gestire il pressing degli avversari.

In quell’occasione giornali e analisti avevano interpretato la scelta di Enrique come il segnale di una possibile inversione nelle gerarchie, ma alla fine Donnarumma è riuscito a riprendersi il posto da titolare, reagendo con grande professionalità e tornando protagonista nei momenti più importanti della stagione.

Durante la seconda fase della Champions League, quella a eliminazione diretta, Donnarumma è stato decisivo praticamente sempre. Nella partita di ritorno degli ottavi di finale contro il Liverpool, fino a quel momento imbattuto in Champions League e tra le squadre favorite, aveva parato i due rigori di Darwin Nunez e Curtis Jones, permettendo al Paris Saint-Germain di qualificarsi al turno successivo.

Donnarumma era stato uno dei migliori in campo anche nei quarti di finale contro l’Aston Villa, grazie a tre parate fondamentali – tra cui una piuttosto spettacolare su Tielemans – che avevano impedito al club inglese una clamorosa rimonta.

E il suo rendimento non era calato nemmeno in semifinale contro l’Arsenal: all’andata aveva tenuto in partita il Paris Saint-Germain con una serie di interventi decisivi, mentre al ritorno, pur subendo un gol, aveva respinto l’offensiva finale della squadra inglese, difendendo il vantaggio maturato nella prima gara.

Donnarumma esordì tra i professionisti a soli 16 anni col Milan, diventando rapidamente titolare e uno dei portieri più promettenti d’Europa e dimostrando fin da subito una personalità e delle qualità tecniche fuori dal comune per la sua età. In sei stagioni con il Milan fece 250 presenze, conquistando una Supercoppa Italiana nel 2016 e diventando anche il capitano della squadra prima della partenza.

Nell’estate del 2021, dopo aver vinto da protagonista l’Europeo con l’Italia — in cui fu premiato come miglior giocatore del torneo — Donnarumma fu ingaggiato dal Paris Saint-Germain. L’adattamento in Francia non fu immediato: nella sua prima stagione ha diviso il ruolo con Keylor Navas, che gli veniva spesso preferito nelle rotazioni dall’allenatore Mauricio Pochettino, e il Paris Saint-Germain uscì dalla Champions League anche per via di un suo errore piuttosto clamoroso negli ottavi di finale contro il Real Madrid. Diventò il portiere titolare della squadra soltanto nella stagione successiva, sotto la guida di Christophe Galtier, che scelse di dargli fiducia.

L’anno scorso, con l’arrivo di Luis Enrique, questa scelta era stata confermata, ma erano riemersi alcuni dubbi legati alla sua capacità di adattarsi a un sistema di gioco più orientato alla costruzione dal basso. Alla fine però Donnarumma ha saputo rendersi indispensabile colmando quella lacuna con la reattività tra i pali, la sicurezza nelle uscite, la bravura nei calci di rigore e la capacità di coprire la porta.

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