In Georgia è stato incarcerato un altro leader dell’opposizione, il secondo in una settimana

In Georgia un altro leader dell’opposizione, Nika Melia, è stato messo in carcerazione preventiva. Una settimana fa era accaduto lo stesso a Zurab Japaridze, con modalità pressoché identiche. Come Japaridze, Melia si era rifiutato di presentarsi alla convocazione di una commissione parlamentare usata a scopi politici da Sogno Georgiano, il partito filorusso che governa il paese dal 2012 reprimendo sempre di più il dissenso. L’opposizione boicotta l’attuale legislatura perché accusa Sogno Georgiano di avere commesso gravi irregolarità alle elezioni dello scorso ottobre.
L’avvocato di Melia ha detto che il politico è stato arrestato giovedì, in modo violento e peraltro prima che scadesse il termine per pagare la cauzione per non essersi presentato alla commissione. In seguito il ministero dell’Interno georgiano ha sostenuto di aver incarcerato Melia per un’altra ragione, accusandolo di oltraggio a pubblico ufficiale: una tattica che ha usato spesso in modo pretestuoso contro gli oppositori. Melia è uno dei leader dello schieramento Coalizione per il cambiamento, come Japaridze (anche se fanno parte di partiti libertari diversi, rispettivamente Ahali e Girchi). L’inchiesta parlamentare riguarda presunti crimini dei governi dell’ex presidente Mikheil Saakashvili, che dal 2021 è in carcere in condizioni precarie, sulla base di accuse ritenute dall’opposizione politicamente motivate.
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