Per la Corte Suprema degli Stati Uniti il governo può revocare il permesso umanitario a oltre 500mila migranti

La Corte Suprema degli Stati Uniti, fotografata il 15 maggio
La Corte Suprema degli Stati Uniti, fotografata il 15 maggio (Gent Shkullaku/ZUMA Press Wire)

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha autorizzato in via temporanea il governo a sospendere i permessi per motivi umanitari (humanitarian parole) di cui dispongono 532mila persone migranti di vari paesi. A gennaio il presidente Donald Trump aveva interrotto il programma, utilizzato estesamente dal suo predecessore Joe Biden, con un ordine esecutivo che ad aprile era stato bloccato da una giudice federale di Boston: ora la Corte Suprema ha concesso che l’ordine rimanga in vigore anche in attesa della conclusione dei casi legali che lo coinvolgono. Le persone migranti che hanno questo permesso provengono da Cuba, Haiti, Nicaragua e Venezuela.

Recentemente la Corte Suprema aveva autorizzato l’amministrazione a revocare anche i permessi di protezione temporanea – di un tipo diverso, il Temporary Protected Status (TPS) – di circa 350mila persone venezuelane che vivono nel paese. La differenza tra i permessi per motivi umanitari e i TPS è che i primi vengono solitamente ottenuti in casi individuali, e dipendono dalla presenza di un garante già negli Stati Uniti, mentre dei secondi beneficiano tipicamente gruppi di migranti. Una persona può chiederli e averli entrambi: proteggono dall’espulsione e permettono di vivere e lavorare legalmente nel paese. La decisione della Corte suprema, che non è definitiva, espone nuovamente le persone che li hanno alla possibilità che siano revocati, e quindi all’espulsione.

– Leggi anche: Parte dei dazi di Trump è tornata in vigore