Per la Corte Suprema degli Stati Uniti l’amministrazione Trump può revocare la protezione dall’espulsione a circa 350mila venezuelani

Per la Corte Suprema degli Stati Uniti l’amministrazione del presidente Donald Trump può revocare immediatamente la protezione temporanea dall’espulsione a circa 350mila persone venezuelane che vivono nel paese, come stabilito da un provvedimento firmato lo scorso febbraio dalla segretaria alla Sicurezza nazionale Kristi Noem. Il provvedimento era stato sospeso da un tribunale di San Francisco in attesa che venissero giudicati i ricorsi contro di esso nei tribunali statunitensi: ora la Corte Suprema ha concesso che rimanga in vigore anche in attesa di questi giudizi. Il giudizio della Corte quindi non entra nel merito del provvedimento, né dei ricorsi contro di esso, che sono ancora in corso.
I permessi di protezione temporanea (Temporary Protected Status, TPS) consentono alle persone di altre nazionalità di rimanere negli Stati Uniti se non possono tornare in sicurezza nel loro paese d’origine a causa di conflitti armati in corso, disastri ambientali o altre condizioni straordinarie: proteggono dunque dall’espulsione e permettono di lavorare legalmente negli Stati Uniti. L’amministrazione dell’ex presidente statunitense Joe Biden aveva introdotto i TPS per i cittadini venezuelani nel 2021 e nel 2023, citando la povertà, la crisi economica e quella politica in corso nel paese; lo scorso gennaio, prima dell’inizio del secondo mandato di Trump, aveva infine prorogato le protezioni fino all’autunno del 2026 a quelli che le avevano ottenute nel 2023.
Secondo l’amministrazione di Trump, che sull’immigrazione ha adottato un approccio aggressivo e radicale, nonostante sia una dittatura in cui gli oppositori del regime vengono sistematicamente perseguitati e incarcerati il Venezuela non soddisfa più le condizioni dei permessi di protezione temporanea concessi nel 2023.