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  • Giovedì 29 maggio 2025

Un tribunale federale ha ordinato il blocco di quasi tutti i dazi di Trump

Ha definito illegittimi quelli imposti con i poteri di emergenza: l'amministrazione ha 10 giorni per sospenderli

(AP Photo/Emilio Morenatti)
(AP Photo/Emilio Morenatti)
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Il tribunale federale statunitense per il commercio internazionale ha giudicato illegittimi i dazi che l’amministrazione del presidente Donald Trump ha imposto ricorrendo all’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 che regola l’imposizione di sanzioni ed embarghi in situazioni di emergenza, e ne ha ordinato la sospensione. Secondo i giudici il ricorso alla legge non era legittimo: hanno dato 10 giorni di tempo all’amministrazione per rimuovere i dazi, ma la Casa Bianca ha già presentato un ricorso, ed è possibile che il giudice d’appello sospenda l’efficacia del giudizio del tribunale mentre questo viene preso in considerazione.

L’ordine del tribunale non riguarda i dazi imposti ricorrendo ad altre leggi rispetto all’International Emergency Economic Powers Act, che quindi rimarranno in vigore. I dazi non coinvolti dalla decisione del tribunale sono principalmente quelli del 25 per cento su acciaio e alluminio e alcuni di quelli contro la Cina.

Sono stati giudicati illegittimi tre ordini esecutivi di Trump: quello che annunciava i dazi contro quasi tutti i paesi del mondo e quello che successivamente li aumentava per quei paesi che avevano annunciato contromisure, che secondo i giudici vanno oltre i poteri dell’amministrazione determinati dalla legge del 1977, mentre il terzo per una motivazione diversa. È quello che li imponeva su Messico e Canada per contrastare l’ingresso di Fentanyl e altre sostanze usate come droghe illegali negli Stati Uniti. Secondo i giudici l’ordine è illegittimo perché non affronta direttamente il problema: per esempio non riguarda beni e servizi legati strettamente al traffico di stupefacenti.

Il giudizio risponde a due ricorsi contro gli ordini esecutivi. Uno era stato presentato da un gruppo di consulenza legale conservatore legato a varie piccole aziende, secondo cui l’emergenza a cui si era riferito Trump per imporre i dazi (il grosso deficit commerciale degli Stati Uniti) non sarebbe affatto un’emergenza né un rischio per la sicurezza nazionale. L’altro era stato presentato da diversi stati federati statunitensi governati dal Partito Democratico, e sostiene che il presidente abbia preso decisioni che spetterebbero esclusivamente al Congresso (il parlamento statunitense).

Il tribunale per il commercio internazionale è stato creato dal Congresso per occuparsi specificamente di dispute commerciali, inclusi i dazi. I tre giudici coinvolti nella decisione sono stati nominati da vari presidenti statunitensi: in questo caso uno da Trump, uno da Barack Obama e uno da Ronald Reagan, negli anni Ottanta.