La stilista Maria Grazia Chiuri non è più la direttrice creativa dell’azienda di moda Dior

Dopo quasi dieci anni la stilista italiana Maria Grazia Chiuri non è più la direttrice creativa dell’azienda di moda francese Dior. La notizia è stata data giovedì da Dior due giorni dopo una sfilata a Roma, la città natale della stilista: alla fine Chiuri aveva ricevuto l’applauso del pubblico visibilmente commossa. Che se ne sarebbe andata da Dior si vociferava da almeno un anno: la dirigeva da molto tempo, le vendite erano in calo e ad aprile l’azienda aveva messo a capo della linea maschile un nuovo promettente stilista, Jonathan Anderson, che secondo giornalisti ben informati avrebbe sostituito presto anche Chiuri.
Chiuri, che ha 61 anni, è stata la prima donna a dirigere Dior e prima, dal 2008, aveva co-diretto il marchio italiano Valentino insieme a Pierpaolo Piccioli. Il suo lavoro a Dior è sempre stato pragmatico e commerciale, con collezioni non molto innovative ma facili da indossare, che hanno sempre venduto molto bene: dal 2017 al 2023 i ricavi sono quadruplicati, passando da 2,2 miliardi di euro a 9. Non ha però mai convinto la critica e, soprattutto sui social, le sue collezioni sono state giudicate banali e di cattivo gusto.
Sarà probabilmente ricordata per la maglietta con su scritto “We Should All Be Feminists”, dal titolo del noto saggio della scrittrice Chimamanda Ngozi Adichie, per il grande utilizzo di slogan, per le sfilate in posti lontani dal circuito della moda dove impiegava le manifatture locali e più per aver portato uno sguardo femminista in un’antica azienda di moda che per averne rivoluzionato lo stile.


