Cosa sappiamo del femminicidio della 14enne Martina Carbonaro ad Afragola
Un ragazzo di 18 anni con cui aveva avuto una relazione, Alessio Tucci, ha confessato di averla uccisa

Nella notte tra martedì e mercoledì Alessio Tucci, un 18enne di Afragola, in provincia di Napoli, ha confessato il femminicidio di Martina Carbonaro, 14 anni, con cui aveva avuto una relazione. Tucci ha ammesso di averla uccisa poco dopo le 2:30 dopo essersi contraddetto più volte, interrogato dai carabinieri che stavano indagando dopo il ritrovamento del corpo della 14enne.
In poche ore, grazie all’aiuto delle testimonianze e dei filmati delle telecamere, sono stati ricostruiti i loro spostamenti e sono stati raccolti indizi per costringere Tucci a confessare. Martina Carbonaro era uscita di casa lunedì poco prima delle 19 per incontrarsi con alcune amiche. Erano dirette a una yogurteria in corso Garibaldi, ad Afragola. Da poco più di due settimane il rapporto con Tucci era compromesso: la madre di Carbonaro ha detto a Repubblica che la figlia non voleva più avere una relazione con lui e che ultimamente la vedeva «nervosa». C’era già stato almeno un episodio di violenza ai danni della ragazza: «Ho saputo che le aveva dato anche una sberla», ha detto sempre la madre.
Lunedì Tucci e Carbonaro si erano incontrati di fronte alla yogurteria. Lui l’aveva convinta a spostarsi per parlare su una panchina poco distante. Nelle immagini delle telecamere si vede Tucci camminare avanti e indietro e poi sedersi sulla panchina, mettendosi entrambe le mani sulla faccia. Poco dopo avevano deciso di camminare verso lo stadio comunale.
Intorno alle 20:30 Carbonaro aveva ricevuto tre telefonate ravvicinate dalla madre che le chiedeva se stesse tornando a casa. Lei le aveva assicurato che sarebbe tornata presto. La madre ha detto ai giornalisti che durante la terza telefonata aveva avuto la sensazione che la figlia fosse in affanno e che qualcuno le avesse strappato il telefono dalle mani.
L’ultimo collegamento dello smartphone alla cella telefonica di Afragola risale alle 21:07. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, anche sulla base della confessione di Tucci, Carbonaro è stata uccisa in un casolare vicino allo stadio ed è stata colpita più volte alla testa con una pietra. Il corpo della 14enne è stato poi trascinato sotto un mobile, ricoperto di detriti e spazzatura. Tucci le avrebbe preso lo smartphone per cancellare tutte le chat e spegnerlo prima di tornare a casa, dove si sarebbe cambiato i vestiti macchiati di sangue e si sarebbe fatto una doccia.
Nella serata di lunedì i genitori e i famigliari di Carbonaro hanno iniziato le ricerche, a cui poi si sono aggiunti i carabinieri, dopo la denuncia di scomparsa. Lo stesso Tucci ha partecipato alle ricerche. «Ha finto molto», ha detto la madre di Carbonaro. Nel tardo pomeriggio di martedì, durante un primo sopralluogo nel casolare, sono state trovate macchie di sangue e un paio di occhiali, ma il corpo della 14enne è stato trovato solo intorno alla mezzanotte.
Tucci è stato portato in carcere, accusato di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. Giovedì è prevista l’udienza di convalida dell’arresto.
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