Parte dei dazi di Trump è tornata in vigore
Lo ha permesso un tribunale d’appello, il giorno dopo il blocco che li aveva giudicati illegittimi

Un tribunale federale d’appello di Washington, negli Stati Uniti, ha permesso di ripristinare temporaneamente buona parte dei dazi annunciati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, dopo che mercoledì il tribunale federale statunitense per il commercio internazionale li aveva bloccati, giudicandoli illegittimi. È un primo successo significativo per l’amministrazione Trump, che in queste settimane ha sfruttato l’annuncio dei dazi e la minaccia di introdurne di nuovi per ottenere risultati positivi per gli Stati Uniti.
La decisione del tribunale d’appello per ora sospende l’efficacia del giudizio precedente. Non è comunque definitiva, e molto dipenderà da come andrà avanti la controversia nelle prossime settimane.
Parte dei dazi introdotti da Trump era stata imposta ricorrendo all’International Emergency Economic Powers Act, una legge del 1977 che regola l’imposizione di sanzioni ed embarghi in situazioni di emergenza. Secondo i giudici del tribunale federale per il commercio internazionale tuttavia il ricorso a questa legge era illegittimo, e il dipartimento di Giustizia aveva fatto ricorso presso il tribunale federale d’appello, che giovedì ha accolto in parte le richieste dell’amministrazione.
Concretamente questo significa che per il momento i dazi introdotti per tassare e penalizzare le merci importate negli Stati Uniti dall’estero resteranno in vigore, mentre i giudici esamineranno le richieste di ambo le parti. Il tribunale d’appello ha stabilito che il gruppo di imprese e i procuratori generali che avevano separatamente contestato i dazi debbano presentare le proprie prove entro il prossimo 5 giugno; a sua volta l’amministrazione Trump dovrà fornire le sue entro il 9 giugno.
Ci si aspetta che in caso di esito sfavorevole in appello l’amministrazione Trump porterà il caso alla Corte Suprema, dove la maggior parte dei giudici è di orientamento conservatore, e quindi favorevole a Trump.
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