17 membri della Guardia costiera greca sono stati incriminati per il grave naufragio del 2023 in cui morirono centinaia di migranti

(AP Photo/Jeremias Gonzalez)
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17 membri della Guardia costiera greca sono stati incriminati per il ruolo che avrebbero avuto nel grave naufragio avvenuto in Grecia nel giugno del 2023, in cui morirono centinaia di persone migranti. Secondo il tribunale navale del Pireo il peschereccio Adriana che poi naufragò sarebbe rimasto per 15 ore alla deriva senza che la Guardia costiera greca intervenisse, nonostante fosse stato localizzato da Frontex, la controversa agenzia di frontiera dell’Unione Europea. Inoltre una volta arrivata, la motovedetta della Guardia costiera greca ne avrebbe causato il capovolgimento nel tentativo di trainarlo in acque di soccorso di competenza italiana.

Il peschereccio Adriana era partito da Tobruk in Libia ed era diretto in Italia: affondò nella notte tra il 13 e il 14 giugno 2023. Trasportava centinaia di persone: 104 si salvarono, mentre furono recuperati 82 corpi di persone che erano a bordo. I dispersi furono circa 500, ma non è mai stato possibile accertarne il numero, anche perché la nave affondò in un punto in cui il mare è particolarmente profondo. È il naufragio che ha causato più morti in Grecia da una decina d’anni a questa parte. Tra le persone incriminate c’è anche il capitano della motovedetta della Guardia costiera.