È stata tolta l’immunità all’ex presidente congolese Joseph Kabila, per i suoi presunti legami coi ribelli M23

Joseph Kabila nel 2019 (AP Photo/Jerome Delay, File)
Joseph Kabila nel 2019 (AP Photo/Jerome Delay, File)

Giovedì il Senato della Repubblica Democratica del Congo ha approvato in via definitiva la rimozione dell’immunità all’ex presidente del paese Joseph Kabila. La decisione è stata presa in seguito alle accuse mosse a Kabila dall’attuale presidente Félix Tshisekedi di avere legami con il gruppo ribelle M23, che combatte il governo centrale e controlla le regioni minerarie orientali al confine col Ruanda.

Nei giorni scorsi Kabila era stato accusato di alto tradimento, era stata ordinata ordinata la confisca dei suoi beni, e il suo partito era stato sospeso. Questi provvedimenti erano stati presi dopo che Kabila, che ha 53 anni e aveva lasciato il paese nel 2023, aveva detto che voleva tornarci per contribuire a risolvere la crisi con l’M23 e quella diplomatica col Ruanda, che appoggia i ribelli. Al momento non si sa se Kabila sia già tornato nel paese.

Kabila è stato presidente dal 2001, anno in cui prese il posto del padre Laurent Kabila che era stato ucciso, al 2019. Il suo secondo mandato scadde nel 2016, ma lui si rifiutò di cedere il potere fino alle elezioni molto contestate del 2018: il candidato che secondo gli osservatori indipendenti le vinse (Martin Fayulu) accusò Kabila di aver fatto un patto con un altro candidato, Félix Tshisekedi, e di avergli ingiustamente assegnato la vittoria. Tshisekedi è tuttora presidente della Repubblica Democratica del Congo, ma alla fine del 2020 ruppe l’alleanza politica col partito di Kabila.