La Corte costituzionale ha confermato il divieto per le donne single di avere figli con la fecondazione assistita

Giovedì la Corte costituzionale ha stabilito che è costituzionalmente legittimo vietare alle donne single di accedere alle tecniche di fecondazione assistita, come previsto dalla legge 40 del 2004. È la legge che in Italia regolamenta questo genere di pratiche, che permettono di avere figli a chi non può averli in maniera autonoma, come le coppie dello stesso sesso o le donne single: la legge italiana permette l’accesso a queste tecniche solo alle coppie eterosessuali, sposate o conviventi, che non riescano ad avere figli perché hanno problemi di infertilità accertati da un atto medico.
La Corte costituzionale ha emesso la sentenza esprimendosi su una questione di legittimità costituzionale sollevata dal tribunale di Firenze per il caso di una donna di 40 anni di Torino, nota come Evita, che aveva fatto richiesta di poter accedere alla PMA in una clinica toscana, ricevendo un diniego. La clinica lo aveva motivato proprio col divieto di accesso a queste tecniche per le donne single previsto dalla legge 40 del 2004.
La questione di legittimità è quando un giudice di un tribunale ordinario chiede alla Corte di valutare la costituzionalità di una legge o di una sua parte: se viene accolta la legge in questione viene dichiarata incostituzionale, perde immediatamente la sua efficacia e non può più essere applicata. In questo caso riguardava l’articolo 5 della legge 40, nella parte in cui dice che «possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi».
La Corte ha stabilito che il divieto non è in contrasto con la Costituzione, ma è giustificato dalla necessità di tutelare chi nasce da un tipo di famiglia in cui manca «a priori» una figura paterna. La Corte ha tuttavia mantenuto un atteggiamento possibilista e ha accompagnato la difesa del divieto a un’apertura sulla sua possibile rimozione: ha detto che l’eventuale estensione del diritto a ricorrere alla fecondazione assistita anche alle persone single non presenta «ostacoli costituzionali», ma che il compito di rimuovere il divieto spetta eventualmente al parlamento.
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