La prima campagna vaccinale al mondo contro la gonorrea
L’ha annunciata il Servizio sanitario inglese per contrastare una malattia sessualmente trasmissibile sempre più diffusa in Europa

L’Inghilterra ha un grosso problema di gonorrea, una malattia sessualmente trasmissibile, e per questo ad agosto la divisione inglese del Servizio sanitario nazionale (NHS) britannico avvierà una campagna di vaccinazione rivolta alle persone maggiormente a rischio di contrarla. Sarà la prima campagna vaccinale al mondo contro la gonorrea.
Negli ultimi anni i casi accertati di infezioni da gonorrea e da altre malattie sessualmente trasmissibili sono aumentati in modo preoccupante in tutta Europa. I dati britannici spiccano in modo particolare, anche se bisogna evitare di trarre conclusioni dirette dal confronto tra paese e paese perché ciascuno usa metodi di sorveglianza sanitaria diversi. Secondo i dati più recenti, in Inghilterra ci sono state più di 85mila diagnosi di gonorrea nel 2023, pari a 149 ogni 100mila abitanti: rispetto al 2012 sono triplicati. Sempre nel 2023 i casi accertati in Italia sono stati 2.355, 4 ogni 100mila abitanti.
Per spiegare l’aumento delle infezioni da malattie sessualmente trasmissibili sono state prese in considerazione molte possibili cause, molte delle quali probabilmente hanno concorso alla situazione attuale. La più generale è la diminuzione dell’uso dei preservativi, anche nei rapporti sessuali occasionali, un fenomeno che riguarda in particolare le persone giovani tra i 20 e i 24 anni.
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Limitatamente alla sola gonorrea, il 58 per cento dei casi riscontrati nel 2023 nei paesi europei riguarda uomini che hanno rapporti sessuali con altri uomini, quindi perlopiù omosessuali o bisessuali. Si ritiene che l’aumento del numero di diagnosi per questa categoria di persone possa essere dovuto all’aumento di comportamenti sessuali rischiosi, senza l’uso di preservativi e con molti diversi partner, ma anche alla maggiore propensione a sottoporsi a test per le malattie sessualmente trasmissibili. Per il momento non si sa quale dei due fenomeni sia maggiormente responsabile del maggior numero di infezioni da gonorrea attestate.
La gonorrea (in passato chiamata comunemente “scolo”) è una malattia causata dal batterio Neisseria gonorrhoeae che si trasmette attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali. Nelle donne può causare infiammazioni e perdite vaginali, accompagnate da altri disturbi come nausea e febbre, ma in molti casi è asintomatica e quindi più difficile diagnosticare. Negli uomini causa soprattutto infiammazioni al pene e difficoltà a urinare. Soprattutto nelle donne le complicazioni legate a questa malattia possono portare all’infertilità.
Nella maggior parte dei casi la gonorrea non causa gravi danni a lungo termine, ma l’NHS e gli altri servizi sanitari europei stanno seguendo con preoccupazione l’aumento dei casi perché al contempo il batterio che causa la malattia sta diventando più resistente agli antibiotici usati attualmente per curarla. Si teme che in futuro la malattia non possa più essere contrastata con questi farmaci e la vaccinazione potrebbe essere un modo per evitare il problema in partenza.
Dato che non esiste un vaccino specifico contro questa malattia, l’NHS inglese userà il vaccino MenB a 4 componenti (4CMenB), cioè quello per prevenire le infezioni da meningococco B, uno dei batteri che possono causare la meningite: è abbastanza simile a quello responsabile della gonorrea. Il fatto che il vaccino disponibile non sia fatto apposta per il Neisseria gonorrhoeae tuttavia pone alcuni limiti: la commissione tecnica che consiglia il governo britannico sulle campagne vaccinali ha stimato che il 4CMenB possa proteggere dalla gonorrea nel 30-40 per cento dei casi. Per questo la vaccinazione non mette del tutto al riparo dalla malattia e per prevenirla deve comunque essere associata all’uso del preservativo.
Il servizio sanitario inglese ha comunque deciso di promuoverlo nella speranza che contribuisca a ridurre il numero di infezioni: secondo uno studio dell’Imperial College di Londra, se la campagna vaccinale risultasse efficace potrebbe prevenire 100mila casi di gonorrea nel prossimo decennio e consentire all’NHS di risparmiare quasi 8 milioni di sterline (più di 9 milioni di euro) in cure per la malattia.
Inizialmente l’NHS inglese fornirà gratuitamente il vaccino agli uomini omosessuali e bisessuali con trascorsi di infezioni da malattie sessualmente trasmissibili e con abitudini sessuali rischiose. Nel Regno Unito la maggior parte delle persone a cui viene diagnosticata la gonorrea sono ragazzi e uomini di età compresa tra i 16 e i 25 anni omosessuali o bisessuali.
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