Aspettare una settimana per ogni nuovo episodio

È quello che le piattaforme di streaming impongono sempre più spesso ai loro abbonati, distanziandosi dal modello di Netflix

(The Last of Us)
(The Last of Us)
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Alcune delle serie tv più seguite in questi mesi, come White Lotus, Scissione e The Last of Us, hanno una cosa in comune: vengono fatte uscire alla vecchia maniera, cioè uno o due episodi a settimana, proprio come quando le si guardavano soprattutto alla televisione e non c’erano le piattaforme.

È una cosa che è stata notata perché, dopo aver caratterizzato la storia della serialità televisiva per più di mezzo secolo, negli ultimi anni questa modalità di fruizione sembrava che potesse essere superata dal binge watching, ovvero la visione consecutiva di più episodi di una nuova serie, resi disponibili tutti insieme.

Questo formato si affermò a partire dal 2013 con la diffusione di Netflix, e diventò uno dei simboli della capacità della piattaforma di rompere le convenzioni e i modelli della televisione tradizionale. Fino alla fine degli anni Dieci del Duemila questo approccio riscosse un enorme successo e sembrava il nuovo formato dominante. Non è andata così: negli ultimi cinque anni le principali piattaforme concorrenti hanno preferito la più lenta e tradizionale programmazione settimanale.

Lo hanno fatto in parte per una questione identitaria, dato che il binge watching risultava ormai indissolubilmente legato al marchio Netflix, e spesso con una connotazione molto negativa perché porta le persone a passare anche molte ore di seguito davanti a uno schermo in modo poco sano.

Ma la ragione principale per cui molte piattaforme hanno preferito la pubblicazione a cadenza settimanale è la capacità di generare un interesse costante e duraturo nel pubblico, alimentato proprio dal tempo che passa tra un episodio e l’altro. Per i servizi di streaming tutto ciò si traduce in una maggiore fidelizzazione del pubblico, dato che gli spettatori sono invogliati a tornare sulle piattaforme settimana dopo settimana e a mantenere l’abbonamento attivo.

Da un paio d’anni la stessa Netflix si è spesso trovata divisa tra la volontà di rimanere fedele a questo formato, apprezzato da gran parte del suo pubblico e utile a differenziarla dai concorrenti, e la necessità di sperimentare nuove strategie, più vicine a quelle adottate da altri servizi di streaming, per restare competitiva in un mercato sempre più affollato e con abbonamenti sempre più costosi.

Per esempio nel 2022 la quarta stagione di Stranger Things, una delle serie di punta di Netflix, che fino a quel momento era sempre uscita in un colpo solo, fu divisa in due parti pubblicate a pochi mesi di distanza l’una dall’altra. Da allora altre serie molto seguite, come Bridgerton, hanno seguito lo stesso schema. La terza e attesissima stagione di Squid Game uscirà il 27 giugno 2025, a sei mesi di distanza dalla seconda.

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Secondo i dati raccolti da Fandom, un sito che raggruppa molte comunità di persone unite tra loro dalla passione per prodotti di cultura pop, le serie pubblicate con un episodio a settimana generano in media molta più partecipazione rispetto a quelle rilasciate tutte in una volta. Durante il cosiddetto release window – il periodo appena successivo all’uscita di un episodio – il coinvolgimento del pubblico è più alto e tende a durare di più dopo il finale della stagione. Fandom misura questo coinvolgimento osservando il comportamento degli utenti sul suo sito: quante persone visitano le pagine dedicate a una serie, quanto tempo ci passano, quanto spesso modificano o aggiornano i contenuti e quante discussioni nascono attorno agli episodi o ai personaggi.

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L’azienda che ha legato maggiormente il suo nome alla programmazione settimanale è senza dubbio HBO, il più longevo canale televisivo a pagamento negli Stati Uniti, che ha mantenuto la tradizione anche dopo il lancio del suo servizio di streaming. Lo stesso fanno in Italia Sky e Now con le loro serie tv di punta: da febbraio al 7 aprile tutti i lunedì è uscita una puntata di The White Lotus 3 e dal 14 aprile hanno cominciato a uscire con la stessa regolarità quelle di The Last of Us.

La scelta non è casuale: fin dalla sua fondazione HBO ha infatti puntato su serie di alta qualità, molte delle quali sono diventate di enorme culto già prima dell’ascesa dei servizi di streaming, come I Soprano, The Wire, The Newsroom e Il trono di spade. Una parte del loro successo fu dovuto proprio alla pubblicazione settimanale degli episodi la domenica sera: questo formato non solo stimolava curiosità e discussioni costanti, ma permetteva anche agli sceneggiatori di gestire meglio il ritmo della narrazione, favorendo lo sviluppo di trame più complesse e personaggi più sfaccettati.

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Se HBO ha semplicemente mantenuto il modello di programmazione settimanale che adotta da sempre, altri servizi più recenti hanno scelto di proposito questa formula, anche come strategia di posizionamento rispetto a Netflix. Il servizio che ha agito in modo più deciso in tal senso è stato probabilmente Disney+: salvo rare eccezioni, gli episodi di tutte le serie più importanti, comprese quelle legate a Star Wars e all’universo cinematografico della Marvel, escono sempre a cadenza settimanale, e mai tutti insieme. Ricky Strauss, ex presidente dei contenuti di Disney+, ha detto che la scelta di pubblicare gli episodi settimanalmente ha consentito alla piattaforma di differenziarsi dalla concorrenza e ottenere nuovi abbonati.

Anche Apple TV+ predilige il formato settimanale per molte delle sue serie originali, soprattutto quelle caratterizzate da una forte componente narrativa, come Ted Lasso, Fondazione e per l’appunto Scissione.

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Altre piattaforme, come Prime Video di Amazon, adottano strategie diverse a seconda delle serie. Alcune, come Reacher, vengono rilasciate interamente in una volta. Altre, come The Marvelous Mrs. Maisel, escono suddivise in due parti, mentre altre ancora, come The Rings of Power, a cadenza settimanale. In altri casi la piattaforma ha scelto una distribuzione mista. Un esempio emblematico è quello di The Boys, la serie di punta di Amazon: la prima stagione, uscita nel 2019, fu pubblicata tutta in una volta, seguendo il modello da binge watching. A partire dalla seconda stagione, però, Amazon ha adottato una strategia diversa, pubblicando i primi tre episodi tutti in una volta e quelli successivi settimanalmente.

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