Il primo ministro romeno si è dimesso per il pessimo risultato alle elezioni
Il candidato della coalizione di Marcel Ciolacu non ha passato il primo turno delle presidenziali, vinto dall'estrema destra

Il primo ministro romeno, Marcel Ciolacu, si è dimesso dopo un voto unanime dei dirigenti del Partito Socialdemocratico (PSD), a causa del pessimo risultato del candidato del partito al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica. Il PSD lascerà il governo ma i suoi ministri resteranno ad interim fino alla nomina di un successore di Ciolacu.
Oltre al PSD fanno parte del governo dimissionario il Partito Nazionale Liberale, di centrodestra, l’Unione Democratica degli Ungheresi in Romania e altri partiti più piccoli: la coalizione si era formata a dicembre per presentare un candidato unitario alle presidenziali.
Lunedì mattina i risultati delle elezioni hanno mostrato che il candidato della coalizione di governo, Crin Antonescu, è arrivato terzo, con il 20 per cento dei voti, appena dietro al centrista Nicușor Dan, che ha preso il 21 per cento, e a George Simion, di estrema destra, il candidato più votato con il 41 per cento. Per via di questo risultato deludente, secondo Ciolacu il suo partito non era più legittimato a restare al governo. Il ballottaggio fra Simion e Dan sarà il 18 maggio.
Il voto di domenica era la ripetizione di quello di novembre, annullato dalla Corte costituzionale romena a causa di presunte influenze russe: lo aveva vinto il populista e filorusso Calin Georgescu, a cui però poi era stato vietato di ricandidarsi, con una scelta assai discussa anche nel resto d’Europa. Simion è sostenuto da Georgescu. Ciolacu ha detto che il PSD non darà indicazioni di voto ai suoi sostenitori per il ballottaggio.
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