Breve storia del “Concertone” del primo maggio

Negli anni Novanta fu uno dei concerti gratuiti più importanti e partecipati d'Europa, ma ultimamente la sua rilevanza è un po' calata

Il concerto del primo maggio del 1996 (MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA)
Il concerto del primo maggio del 1996 (MAURIZIO BRAMBATTI/ANSA)
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Oggi a Roma c’è la 36esima edizione del “Concertone” del primo maggio, il tradizionale concerto che viene organizzato ogni anno in occasione della Festa dei lavoratori dai sindacati CGIL, CISL e UIL. Viene chiamato “Concertone” sia per via della sua durata, che nella maggior parte dei casi supera le 10 ore, sia per il gran numero di musicisti e gruppi che ogni anno si esibiscono sul palco di Piazza San Giovanni.

Il primo “Concertone” fu nel 1990, e fin dall’inizio ebbe una connotazione di sinistra, dovuta sia alla coincidenza con la Festa dei lavoratori sia al suo esplicito legame con le principali organizzazioni sindacali italiane. Negli anni Novanta era percepito come un evento identitario, legato a una precisa dimensione popolare e di protesta. In quel periodo diventò uno dei concerti gratuiti più importanti e partecipati d’Europa, acquisendo una grande importanza simbolica e ospitando musicisti e gruppi di fama internazionale come Lou Reed, Radiohead, Blur, Sinead O’Connor, Iron Maiden e B.B. King, solo per citarne alcuni.

A partire dalla fine del decennio successivo, però, l’interesse nei confronti del Concertone ha cominciato a diminuire, per vari motivi: i cambiamenti dei gusti del pubblico più giovane, l’incapacità di rispettare la sua formula originaria, uno stile di comunicazione percepito come vecchio e superato e la concorrenza di altri concerti indipendenti organizzati in occasione del primo maggio, per esempio.

Il pubblico del concerto del primo maggio del 1997 (Ansa/Maurizio Brambatti)

Il Concertone nacque su iniziativa dell’imprenditore catanese Maurizio Illuminato, che propose ai sindacati CGIL, CISL e UIL di organizzare un evento per promuovere i loro temi tra un pubblico più giovane. L’idea era sfruttare il pretesto di un grande concerto per parlare di lavoro ai giovani, un pubblico che ai tempi i sindacati non riuscivano a intercettare. I diritti dei lavoratori, la legalità, le pensioni, l’integrazione e la giustizia sociale sono gli argomenti attorno ai quali viene costruito ogni anno il tema del concerto (quello del 2025 è «Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale»).

Negli ultimi 36 anni il concerto è stato trasmesso sempre da Rai 3, e fin dall’inizio la sua conduzione è stata affidata a figure variamente legate al mondo della cultura e dello spettacolo, come i giornalisti musicali Carlo Massarini e Vincenzo Mollica, il comico Paolo Rossi, gli attori Claudio Bisio, Claudio Santamaria e Paola Cortellesi.

La prima edizione fu un successo: parteciparono alcuni dei cantanti italiani più famosi e seguiti dell’epoca, come Zucchero, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Enrico Ruggeri, Caterina Caselli e i Litfiba, e fu chiuso dalle esibizioni di Sam Moore, Bob Geldof e Miriam Makeba.

Negli anni successivi l’asticella fu alzata ulteriormente: nel 1993 il concerto fu concluso dagli Iron Maiden, uno dei gruppi heavy metal più importanti e amati di sempre, e l’anno dopo dal cantautore statunitense Lou Reed, il fondatore dei Velvet Underground.

Altre edizioni notevoli furono quella del 1995 con i Radiohead, Elvis Costello, Robbie Robertson e John Trudell, quella del 1996 con Sting, Elvis Costello e Ashley MacIsaac, quella del 1997 con Sinead O’Connor e i Blur, quella del 2002 con gli Oasis e quella del 2003 con Nick Cave.

Oltre alla capacità di attirare ospiti internazionali di questo calibro, tra gli anni Novanta e Duemila il concerto fece parlare di sé anche per i suoi aspetti più strettamente politici. Capitava spesso che, nel mezzo delle esibizioni, i musicisti si rivolgessero al pubblico prendendo posizione su un determinato tema o criticassero esplicitamente il governo di turno, generando reazioni entusiaste nel pubblico.

Alcuni gruppi hanno partecipato al Concertone così frequentemente da essere diventati parte della sua tradizione: Bandabardò, Modena City Ramblers e Sud Sound System, per esempio, sono generalmente considerate delle band “da primo maggio”.

Altri musicisti sono entrati a far parte della mitologia del Concertone per alcuni gesti provocatori. Durante la seconda edizione per esempio Elio e le Storie Tese improvvisarono una canzone, poi intitolata “Sabbiature”, con un testo che citava diverse figure politiche dell’epoca, come Giulio Andreotti, Francesco Cossiga, Remo Gaspari, Giuseppe Ciarrapico e il presidente della Rai Enrico Manca, collegandole ad alcuni episodi di corruzione.

L’esibizione fu interrotta dai funzionari Rai, che tolsero l’audio e staccarono gli strumenti, mentre Elio si gettava a terra urlando «Come Jim Morrison!». Anni dopo, nel 2013, il gruppo pubblicò “Complesso del primo maggio”, una canzone che ironizza sui musicisti e i gruppi che partecipano al Concertone ostentando un impegno politico spesso superficiale o di facciata.

Nel 1993 Piero Pelù, ai tempi cantante dei Litfiba, durante un’intervista con Mollica infilò un preservativo sul microfono, dichiarando ironicamente la nascita del «Partito della Prevenzione». Qualche ora più tardi, durante il concerto, criticò esplicitamente Papa Giovanni Paolo II, accusandolo di parlare troppo di sesso e troppo poco di teologia.

Più di recente, nel 2021, Fedez salì sul palco e pronunciò un monologo in cui attaccò duramente la Lega per le sue posizioni contrarie al disegno di legge Zan, che puntava a introdurre tutele contro l’omotransfobia. Pochi minuti dopo l’intervento, Fedez pubblicò sui suoi canali social l’audio di una telefonata avvenuta prima dell’esibizione tra lui, alcuni organizzatori del concerto e dirigenti Rai: nella registrazione gli veniva consigliato di evitare nomi e riferimenti diretti alla politica. Fedez accusò la Rai di aver provato a censurarlo.

Negli ultimi anni gli ascolti del Concertone hanno avuto una ripresa, dopo un periodo di forte calo. Nel 2017 per esempio il segmento serale aveva avuto solo il 4,97 per cento di share con circa 1,1 milioni di spettatori, numeri molto inferiori agli anni precedenti e lontanissimi da quelli degli anni Novanta.

Nel 2022, con il ritorno del pubblico in piazza dopo la pandemia da coronavirus, gli ascolti del Concertone sono risaliti in modo considerevole, con un 10,4 per cento di share e picchi di 3 milioni di telespettatori. Nel biennio successivo ha raggiunto più o meno gli stessi risultati.

La scenografia naturale del concerto è piazza San Giovanni, che ha ospitato tutte le edizioni a eccezione di quella dello scorso anno, che era stata spostata al Circo Massimo per via del lavori per l’organizzazione del Giubileo, e quelle del 2021 e del 2020, che si svolsero rispettivamente al Teatro delle Vittorie e all’Auditorium Parco della Musica a causa delle restrizioni per il coronavirus.

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