Storia e foto dell’ultimo grande blackout in Italia

Avvenne nella notte tra il 27 e il 28 settembre del 2003, e alla fine venne fuori che era colpa della Svizzera

Passeggeri bloccati alla Stazione Termini di Roma, il 28 settembre del 2003
Passeggeri bloccati alla Stazione Termini di Roma, il 28 settembre del 2003 (© CRISTIANO LARUFFA/LAPRESSE)
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L’ultima volta che in Italia avvenne un enorme blackout, analogo a quello che c’è stato lunedì in Spagna e Portogallo, fu più di vent’anni fa: nella notte tra il 27 e il 28 settembre del 2003. L’Italia si trovò improvvisamente senza energia elettrica – con l’eccezione della Sardegna e di alcune isole minori – e partì tutto da un guasto in Svizzera. Il blackout ebbe un impatto tutto sommato gestibile perché il 28 settembre era domenica (le industrie erano in maggioranza ferme) e avvenne in piena notte, anche se ci furono comunque grossi disagi.

Alle 3:01 un fulmine colpì un albero, e la scarica elettrica interessò una delle principali linee elettriche che collegano l’Italia alla Svizzera, interrompendola (per motivi pratici ed economici queste linee funzionano quasi sempre al limite, e a volte basta poco per metterle in crisi e causare grandi blackout). Il guasto avvenne nei pressi di Brunnen, una frazione di Ingenbohl nel Canton Svitto, nella Svizzera centrale. I gestori della rete elettrica svizzera cercarono invano di risolvere il problema.

Poi, dopo una decina di minuti, chiesero alla loro controparte italiana di ridurre la richiesta di potenza elettrica di 300 MW: era però troppo poco e soprattutto la richiesta non indicava l’urgenza dell’intervento. I problemi si estesero ad altre linee che trasportavano energia verso l’Italia, che si sovraccaricarono e spensero a loro volta. Le centrali elettriche italiane andarono fuori servizio: alle 3:27 la tensione sulla rete italiana crollò portando al blackout.

Una successiva inchiesta concluse che la responsabilità fu degli svizzeri, che non informarono adeguatamente i colleghi italiani e quindi non li misero nelle condizioni di prendere le contromisure necessarie.

Quello tra il 27 e il 28 settembre del 2003 è stato il più grande blackout elettrico nella storia d’Italia. Viene ricordato anche perché accadde proprio mentre a Roma si stava tenendo la prima “Notte Bianca”, un’iniziativa della città per animare la vita notturna, con negozi e bar aperti in via eccezionale.

Su quasi tutto il territorio nazionale i lampioni si spensero, i semafori smisero di funzionare e gli ascensori si bloccarono. La luce mancò anche negli ospedali, che continuarono a funzionare grazie ai generatori d’emergenza: grazie a questi sistemi, all’ospedale Molinette di Torino un trapianto di fegato fu comunque portato a termine.

I centralini della polizia e dei carabinieri vennero intasati da chiamate fatte da persone rimaste bloccate negli ascensori, ci furono disagi negli aeroporti e nelle stazioni che in alcuni casi causarono l’interruzione del servizio. Anche gli elettrodomestici smisero di funzionare, in particolare i freezer e i frigoriferi: un articolo del Corriere della Sera del 29 settembre raccomandava di buttare tutto il cibo dopo dodici ore senza refrigerazione.

La corrente fu ripristinata gradualmente a partire dal giorno successivo, il 29 settembre. Al Nord tornò in mattinata, mentre al Centro e al Sud ci volle più tempo. In molte zone tornò nel pomeriggio, mentre in alcune province della Sicilia il ripristino fu completato soltanto alle 22. Oltre che dai giornali italiani, l’evento venne raccontato dai media di mezzo mondo. In Svizzera, invece, il problema venne risolto in una ventina di minuti e con interruzioni delle forniture non superiori ai 50 minuti.

Già nei mesi precedenti erano circolate preoccupazioni sulla tenuta della rete elettrica italiana a causa dell’eccezionale ondata di calore che nell’estate del 2003 aveva interessato alcuni paesi europei tra cui l’Italia. Le alte temperature causarono infatti un aumento della domanda di energia, per esempio per tenere accesi i condizionatori, e misero in difficoltà la rete. Qualche settimana prima, il 14 agosto del 2003, c’era stato un esteso blackout anche in Nordamerica: 55 milioni di persone rimasero senza corrente in Canada e in diversi stati americani.

Rispetto al 2003, sono migliorate le comunicazioni tra i gestori delle reti elettriche nazionali, e quella italiana è meno dipendente di allora dalle importazioni dall’estero.

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