È tornata l’elettricità in Spagna e Portogallo
Dopo l'enorme blackout di lunedì, di cui non si conoscono ancora le cause

Sono quasi terminate le operazioni per completare il ripristino dell’energia elettrica in Spagna e Portogallo, dove lunedì c’è stato un enorme blackout per cui gran parte del territorio è rimasta senza luce, telecomunicazioni e trasporti, con enormi disagi. Non c’era mai stato un blackout del genere prima e non se ne conoscono ancora le cause: il blackout si è verificato verso le 12 e nel corso del pomeriggio sono iniziate le operazioni di ripristino della corrente. Il governo spagnolo e quello portoghese stanno ancora indagando su cosa l’abbia causato: al momento non ci sono indizi che facciano pensare a un atto doloso, come un sabotaggio o un attacco informatico.
Alle 6 di martedì mattina Red Eléctrica, l’azienda pubblica spagnola responsabile delle connessioni, ha fatto sapere che era stato ripristinato il 99,2 per cento dell’energia elettrica in Spagna; per quanto riguarda il Portogallo l’ultimo aggiornamento è quello relativo ai consumi di energia elettrica registrati dall’azienda pubblica che gestisce la rete elettrica portoghese, la Redes Energéticas Nacionais (REN): alle 7 di martedì i consumi erano tornati ai livelli precedenti all’inizio del blackout, e anzi li hanno anche lievemente superati.
I disagi continueranno comunque fino al completo ripristino della corrente: ci sono trasporti pubblici che non funzionano, e per martedì le scuole e università di diverse regioni hanno annullato le lezioni. Anche il parlamento spagnolo sospenderà i lavori. Le strutture sanitarie, nel frattempo, hanno continuato a funzionare per mezzo di generatori di emergenza in grado di far funzionare gli strumenti essenziali come respiratori, monitor cardiaci e altri dispositivi vitali.
Il blackout si è verificato lunedì poco prima di pranzo: in pochi secondi, è scomparsa elettricità sia in Spagna che in Portogallo. Alle 12:33 è stato rilevato un improvviso e drastico calo della produzione di energia elettrica, che in Spagna è legata soprattutto a centrali nucleari (la Spagna ne ha cinque, e producono circa il 20 per cento dell’energia nazionale attraverso sette reattori), idroelettriche e altri impianti, solari ed eolici. In quei cinque secondi la potenza prodotta è calata di circa 15 gigawatt: per dare un’idea della dimensione, le cinque centrali nucleari spagnole ne producono 7,4 gigawatt.
Il calo di produzione nazionale di energia elettrica ha provocato una eccessiva richiesta al sistema elettrico europeo, collegato alla Spagna soprattutto attraverso la Francia, innescandone la disconnessione: Eduardo Prieto, dirigente operativo di Red Eléctrica, ha detto che questa disconnessione «ha portato al collasso» del sistema elettrico e al conseguente blackout diffuso. Alle 14:30 Prieto aveva detto che il ripristino dell’energia avrebbe richiesto tra le sei e le dieci ore.
Nel frattempo il blackout ha causato enormi disagi: sindaci e autorità locali hanno invitato le persone a non prendere l’auto perché i semafori non funzionanti hanno causato gravi problemi di traffico soprattutto nelle grandi città; il lavoro nelle industrie dei due paesi si è fermato; in molti negozi e supermercati per diverse ore si è potuto pagare solo con i contanti e non con le carte: per questo si sono create molte code ai bancomat.
Sono stati cancellati centinaia di voli aerei e hanno smesso di funzionare i trasporti pubblici: sia in Spagna che in Portogallo alcune decine di persone erano rimaste intrappolate nelle metropolitane, ma sono state liberate, e ci sono state numerose chiamate ai numeri di emergenza di persone bloccate negli ascensori. In alcune zone e alcune città sono stati segnalati temporanei rallentamenti della rete internet (blackout prolungati possono mettere in crisi la rete internet, soprattutto quella mobile).
Le prime, graduali operazioni di ripristino della corrente sono iniziate dopo pranzo, continuando tutto il giorno: alle 21:30 era stata ripristinata il 35 per cento dell’energia elettrica in Spagna, alle 22:30 praticamente la metà, anche in Portogallo e a partire dalle città principali.



