Gli Houthi dicono che 68 persone sono state uccise da un attacco aereo degli Stati Uniti su un centro per migranti nello Yemen

Lunedì la rete televisiva yemenita Al Masirah, gestita dagli Houthi (la milizia sciita sostenuta dall’Iran che da anni controlla una parte consistente dello Yemen), ha detto che 68 persone sono state uccise da un attacco aereo degli Stati Uniti che ha colpito un centro di detenzione per migranti provenienti dall’Africa nella città di Saada, nel nord del paese. Altre 47 sono state ferite.
Secondo Al Masirah, al momento del bombardamento nel centro c’erano 115 persone migranti. Gli Stati Uniti non hanno ancora commentato l’accaduto. Dieci giorni fa c’era stato un altro attacco aereo statunitense contro un impianto petrolifero sulla costa ovest dello Yemen, che aveva ucciso almeno 74 persone. Domenica l’esercito statunitense ha detto che da metà marzo, cioè da quando Donald Trump aveva ordinato di intensificare i bombardamenti contro gli Houthi, ha colpito oltre 800 obiettivi.
Dal 2014 gli Houthi combattono una guerra civile contro il governo yemenita riconosciuto dalla comunità internazionale, che ha causato la morte di più di 150mila persone e provocato uno dei peggiori disastri umanitari del mondo. Alla fine del 2023 gli Houthi hanno compiuto una serie di attacchi contro navi cargo in transito nel mar Rosso, provocando una breve crisi nel commercio marittimo globale, in quella che hanno presentato come una risposta ai bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza.


