L’India ha annunciato la sospensione di un importante trattato con il Pakistan dopo l’attacco armato nel Kashmir

Mercoledì l’India ha annunciato la sospensione di un importante trattato sulla condivisione delle acque con il Pakistan in seguito dell’attacco armato di martedì a Pahalgam, nel Kashmir, in cui sono stati uccisi 26 turisti. È la ritorsione più grossa tra quelle annunciate: secondo i media indiani e alcuni funzionari politici locali il responsabile dell’attacco sarebbe il Fronte della Resistenza, un gruppo armato islamista che per l’India sarebbe aiutato e sostenuto dall’esercito pachistano.
Il trattato era in vigore da 60 anni e contribuiva a mantenere una stabilità tra i due paesi, che dal 1947 si contendono il Kashmir. Garantisce la condivisione delle risorse idriche dei vari fiumi che compongono il bacino dell’Indo, che sono controllati a monte dall’India ma scorrono per gran parte in territorio pachistano. Tra le altre misure l’India ha annunciato che ridurrà i diplomatici indiani in Pakistan da 55 a 30 e inviterà quelli pakistani ad andarsene da Nuova Delhi.
Un sottosegretario agli Esteri indiano, Vikram Misri, ha detto che durante una riunione di governo sono emersi dei legami tra l’attacco e il «terrorismo transnazionale», senza precisare quali.