La Banca Centrale Europea ha abbassato i tassi di interesse per la settima volta consecutiva

La sede della BCE, a destra, a Francoforte in Germania, in una foto del 19 marzo
La sede della BCE, a destra, a Francoforte in Germania, in una foto del 19 marzo (AP Photo/Michael Probst)

Giovedì la Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso il settimo calo consecutivo dei tassi di interesse, nonché il terzo di quest’anno: ridurrà quelli di riferimento di 0,25 punti percentuali, portandoli così in un intervallo compreso tra il 2,25 e il 2,65 per cento. Questa nuova riduzione farà scendere ancora i tassi di interesse sui mutui e sui prestiti alle imprese, come del resto stanno facendo già da tempo. I tassi di interesse sono lo strumento con cui le banche centrali tengono sotto controllo l’andamento dei prezzi.

Nel comunicato stampa in cui ha spiegato la decisione, la BCE ha ribadito che il «processo di riduzione dell’inflazione è sulla buona strada», come aveva detto anche in occasione delle precedenti riduzioni. Da ottobre, quando era del 2 per cento, l’inflazione era tornata leggermente a salire, raggiungendo il 2,5 per cento a gennaio; da allora però è ricominciata a calare, e a marzo è stata del 2,2 per cento. È un livello superiore alla soglia del 2 per cento, quella generalmente ritenuta adeguata per un’economia sana e anche l’obiettivo che la BCE è impegnata a mantenere secondo il suo statuto, ma comunque molto più basso dei massimi del 2022, quando raggiunse anche il 10 per cento.

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