Il governo ha approvato il DEF, ridimensionando molto le stime più recenti sulla crescita del PIL nel 2025

Mercoledì il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto DEF, il documento di economia e finanza: è il primo documento dell’anno sull’andamento dei conti pubblici (dev’essere approvato ogni anno entro il 10 aprile) e contiene informazioni importanti, come le previsioni del governo sulla crescita dell’economia e le indicazioni su cosa intende fare in termini di spesa e debito pubblico.
Tra le notizie più rilevanti c’è il fatto che il governo ha ridimensionato molto le previsioni di crescita del prodotto interno lordo (PIL) per il 2025: il DEF prevede una crescita dello 0,6 per cento, la metà rispetto all’1,2 per cento che il governo aveva previsto lo scorso ottobre nel Piano strutturale di bilancio, il documento di finanza pubblica che spiega le intenzioni per i conti pubblici nei prossimi cinque anni. Per il 2026 e il 2027 invece il DEF prevede una crescita del PIL dello 0,8 per cento.
Questo DEF inoltre non tiene molto in considerazione le incognite sulla programmazione economica derivate da alcuni avvenimenti recenti: tra questi soprattutto i dazi introdotti dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il piano di riarmo europeo annunciato dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
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