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  • Martedì 8 aprile 2025

I Paesi Bassi hanno fatto un altro passo verso la cannabis legale

Da questa settimana nei coffee shop di dieci comuni si può vendere solo quella dei produttori autorizzati, con qualche preoccupazione da parte dei venditori

Una delle dieci aziende produttrici di cannabis legale approvate dal governo nederlandese a Bemmel, nei Paesi Bassi (AP Photo/Molly Quell) 
Una delle dieci aziende produttrici di cannabis legale approvate dal governo nederlandese a Bemmel, nei Paesi Bassi (AP Photo/Molly Quell) 
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Da questa settimana nei coffee shop di dieci comuni dei Paesi Bassi si potrà comprare solo cannabis prodotta in modo legale, per via di un esperimento con cui il governo punta a rendere completamente legale nel paese la produzione e la vendita di marijuana. I negozi dei dieci comuni coinvolti potranno rifornirsi solo da 10 produttori di cannabis che hanno ricevuto una regolare licenza dal governo.

A differenza di quanto si pensa comunemente all’estero, principalmente per la fama della capitale Amsterdam, nei Paesi Bassi la produzione, il possesso e la vendita di cannabis e dei prodotti che la contengono sono illegali. Vengono però raramente perseguiti grazie a una politica di tolleranza adottata fin dagli anni Settanta: le stesse linee guida del governo dicono esplicitamente che il possesso di cannabis, sebbene sia illegale, è tollerato fino a 5 grammi.

Questo ha creato una serie di contraddizioni e ipocrisie specialmente nel modo in cui operano i coffee shop, ossia i locali in cui non si serve alcol e in cui si fuma marijuana e si consumano prodotti derivati: la vendita dei loro prodotti è tollerata, ma comunque il modo in cui si riforniscono in teoria rimane illegale, dato che una gran parte della produzione di cannabis è ormai da tempo gestita da organizzazioni criminali. Proprio per questo chi è a favore della sua legalizzazione cita spesso come argomento il maggiore contrasto alla criminalità osservato nei paesi che hanno già implementato questa politica.

Per questo, nonostante rispetto agli anni Settanta la popolazione nederlandese sia diventata più conservatrice su questo tema, anche a causa del mal sopportato turismo legato al consumo di cannabis, il progetto del governo è visto positivamente.

– Ascolta: L’erba del vicino

Il progetto del governo fu presentato nel 2017 e avviato alla fine del 2023, per un periodo di quattro anni. Inizialmente coinvolgeva solo due comuni, e si è allargato ad altri otto a metà del 2024, per un totale di 10 (Almere, Arnhem, Breda, Groningen, Heerlen, Hellevoetsluis, Maastricht, Nijmegen, Tilburg e Zaanstad). Da quando è iniziato l’esperimento i negozi di questi comuni avevano priorità nell’acquisto sul mercato legale, quindi dai produttori con licenza, ma potevano acquistare anche da quelli senza. La novità ora è che dovranno vendere solo cannabis coltivata dai produttori riconosciuti: l’obiettivo è escludere i coltivatori illegali e avere un controllo maggiore sulla qualità del prodotto.

L’iniziativa è stata criticata dai proprietari del coffee shop dei dieci comuni coinvolti, che temono che le dieci aziende agricole produttrici approvate dal governo non riescano a far fronte alla richiesta dei circa ottanta negozi coinvolti nell’esperimento. Sostengono che una produzione in quantità sufficienti e una buona qualità del prodotto percepita da parte dei clienti siano fondamentali per la riuscita dell’esperimento.

Attualmente le aziende autorizzate hanno una produzione limitata, che oltretutto non include alcuni tipi di marijuana molto popolari tra i consumatori. Secondo i proprietari dei coffee shop, questo potrebbe portare nel prossimo futuro a un calo delle vendite nei loro negozi: non trovando più il prodotto desiderato, i loro clienti potrebbero decidere di rivolgersi alle attività concorrenti di un comune vicino, dove l’esperimento non è ancora in atto, o tornare a comprarlo in strada.

All’inizio di marzo avevano per questo chiesto al governo di ritardare il momento in cui non avrebbero più potuto vendere la cannabis illegale, per dare tempo alle aziende agricole di aumentare e diversificare la produzione. Il governo non ha accettato però questa richiesta e ha solo permesso una proroga di due mesi sulla vendita dell’hashish senza licenza: l’attuale produzione legale di hashish è ancora molto ridotta e in più l’hashish prodotto illegalmente in Marocco è generalmente considerato di qualità superiore dai consumatori rispetto a quello prodotto legalmente nei Paesi Bassi.

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