Il parlamento tedesco ha approvato in via definitiva la riforma costituzionale per aumentare la spesa militare

Venerdì il Bundesrat, la camera alta del parlamento tedesco che rappresenta i governi dei 16 stati federati, ha approvato una riforma costituzionale che permette di fare debito investendo centinaia di miliardi di euro in spese militari e infrastrutture. Ci si aspettava che il voto passasse: la riforma era già passata martedì dal Bundestag, e mancava il voto del Bundesrat perché venisse approvata in via definitiva. È una riforma rilevante perché permette di allentare la norma nota come “freno al debito”, che dal 2009 obbliga la Germania a mantenere il pareggio di bilancio, limitando le possibilità di spesa e investimento. Ora manca solo la firma del presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, poi la riforma entrerà in vigore.
Al Bundesrat ci sono stati 53 voti a favore, quindi oltre la maggioranza dei due terzi necessaria (ne bastavano 46). Non ci sono stati voti contrari, ma quattro stati federati si sono astenuti: Brandeburgo, Renania-Palatinato, Sassonia-Anhalt e Turingia.
La riforma era sostenuta dalla CDU, il più importante partito di centrodestra che ha vinto le elezioni federali dello scorso 23 febbraio, dai Socialdemocratici (SPD) e dai Verdi. Era contraria invece l’estrema destra di AfD e la sinistra della Linke. Permette di esentare dal vincolo del freno al debito le spese militari che superano l’1 per cento del Prodotto interno lordo (PIL) all’anno, ossia circa 45 miliardi di euro, e di creare un fondo da 500 miliardi di euro, escluso dal vincolo del “freno al debito”, per migliorare le infrastrutture tedesche.
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