Il giocatore di basket Samardo Samuels e le accuse di stalking dei suoi vicini
Nel condominio di Milano dove vive si lamentano di essere minacciati e spaventati: sabato era stato arrestato ma lunedì è tornato a casa

Il noto giocatore di basket Samardo Samuels è stato arrestato sabato nella sua casa di Milano per atti persecutori e violazione del divieto di avvicinamento di alcuni condomini. È stato poi liberato ed è tornato nello stesso condominio lunedì sera, dopo un’udienza per direttissima (cioè saltando le indagini e andando direttamente a processo) che ne ha convalidato l’arresto ma senza disporre misure di custodia cautelare.
Samuels è di origini giamaicane, ha 36 anni ed è un cestista piuttosto conosciuto in Italia: aveva giocato nell’Olimpia Milano tra il 2013 e il 2015, vincendo lo scudetto nel 2014, e precedentemente in NBA, il principale campionato nordamericano e il più importante al mondo. Oggi è senza squadra. L’arresto di sabato sera è avvenuto perché il comportamento di Samuels ha spaventato un condomino al punto da spingerlo a rifugiarsi nel seminterrato con la famiglia e a chiamare i carabinieri: tra le altre cose sembra che Samuels abbia cominciato a tirare testate contro il muro. Dopo l’arresto, altri condomini l’hanno querelato.
Samuels si è trasferito nel condominio di cinque piani in via Valtellina, in zona Farini, a ottobre. Stando alla ricostruzione del Corriere avrebbe ricevuto il divieto di avvicinamento ad alcuni condomini il 20 febbraio. Alcuni residenti hanno raccontato ai giornali che li hanno intervistati in questi giorni di essere stati minacciati e spaventati da Samuels, che tra le altre cose è alto più di due metri e ha un cane che lascia spesso libero nel giardino e negli spazi comuni del condominio.
Oltre a questo i condomini si lamentano di uno stile di vita poco rispettoso nei confronti degli altri, con musica alta e odore di cannabis che provengono spesso dal suo appartamento, e gli escrementi del cane lasciati nel cortile interno. Altri comportamenti descritti, come quello di andare in giro parlando da solo, sembrano riconducibili a una condizione di fragilità mentale.
I condomini hanno detto di sentirsi «ostaggi, prigionieri» in casa propria, di usare la chat condominiale di WhatsApp per avvisarsi della presenza di Samuels negli spazi comuni e di dover scortare alcuni membri delle famiglie quando entrano o escono di casa. Il fatto che Samuels continui a vivere nel condominio comunque rende molto difficile far rispettare il divieto di avvicinamento.
Dopo l’udienza di lunedì l’avvocata di Samuels, Valentina Di Maro, ha detto che sta lavorando per trovare una soluzione, riferendosi implicitamente al trasferimento in un’altra casa. È stata fissata un’altra udienza in tribunale il 23 aprile.



