Ci sarà un nuovo processo d’appello sul caso di Serena Mollicone, uccisa nel 2001 vicino a Frosinone

Un volantino con la faccia di Serena Mollicone fuori dal tribunale di Cassino, 15 luglio 2022 (ANSA/ Antonio Nardelli)
Un volantino con la faccia di Serena Mollicone fuori dal tribunale di Cassino, 15 luglio 2022 (ANSA/ Antonio Nardelli)

La Corte di Cassazione ha stabilito che dovrà esserci un nuovo processo d’appello per l’omicidio di Serena Mollicone, uccisa a 18 anni nel giugno del 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone. La Corte ha accettato la richiesta della procura generale della Corte d’appello di Roma, annullando così l’assoluzione decisa nel 2024 dalla Corte d’assise d’appello per il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ex comandante della stazione di Arce, la moglie Annamaria e il figlio Marco. Nel processo d’appello i tre erano stati accusati di concorso in omicidio volontario.

Mollicone fu trovata morta in un bosco a circa otto chilometri da Arce, con mani e piedi legati da fascette e la testa in una busta di plastica. L’autopsia stabilì che era morta per asfissia. Secondo la procura sarebbe morta dopo essere stata nella caserma dei carabinieri di Arce, dove aveva avuto una discussione con Marco Mottola, che viveva in un appartamento interno alla caserma a disposizione del padre: e da dove, secondo Mollicone, avrebbe gestito un presunto traffico di droga che lei voleva denunciare. La ragazza sarebbe stata aggredita nella caserma, per poi essere uccisa in un altro luogo; sempre secondo l’accusa, le persone indagate avrebbero portato avanti un’operazione di depistaggio nelle indagini.

Il processo di primo grado si era concluso nel 2022 con l’assoluzione di tutti gli imputati. Due anni dopo il processo d’appello aveva confermato l’assoluzione sia per i Mottola sia per il luogotenente Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano, accusati rispettivamente di concorso esterno in omicidio e favoreggiamento.

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