Weekly Beasts

Due nuovi “topi lanosi”, un po’ di pulcini e uno stambecco della Nubia con il muso in un sacchetto di snack

Una gazzella in un campo di grano vicino al confine tra Israele e la Striscia di Gaza
(REUTERS/Amir Cohen)
Una gazzella in un campo di grano vicino al confine tra Israele e la Striscia di Gaza (REUTERS/Amir Cohen)

L’azienda americana Colossal Biosciences ha detto di avere sviluppato in laboratorio una nuova varietà di topo che ha chiamato “topo lanoso” (woolly mouse, in inglese), ottenuto modificando contemporaneamente più geni nei topi di laboratorio per imitare alcuni tratti caratteristici dei mammut lanosi, estinti circa 4mila anni fa. Secondo l’azienda è un primo passo verso l’applicazione di queste tecniche di editing genetico agli elefanti asiatici, imparentati con il mammut lanoso, con l’obiettivo di de-estinguere l’animale preistorico e forse un giorno ripopolare l’Artico. Per il momento la ricerca non è stata pubblicata su una rivista scientifica né sottoposta a peer review, ma in attesa di saperne di più potete vedere, in una delle fotografie che abbiamo selezionato questa settimana, il pelo lungo, crespo e castano-dorato di questi nuovi topi. Poi ci sono un bisonte americano e un rinoceronte indiano, un cigno che distende le ali, un bradipo didattilo di Linneo e un gatto che sembra di poco più piccolo della piramide di Caio Cestio, a Roma.