Un tribunale ha ordinato la scarcerazione del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol

Un tribunale di Seul ha ordinato la scarcerazione dell’ex presidente della Corea del Sud Yoon Suk-yeol, che è al centro di un’indagine penale avviata dal ministero della Giustizia per aver imposto la legge marziale nel paese per poche ore lo scorso 3 dicembre. Yoon, che era stato arrestato il 15 gennaio, potrebbe non essere rilasciato immediatamente, in caso la procura presenti un ricorso contro la sua scarcerazione.
Gli avvocati di Yoon avevano sostenuto che la detenzione fosse illegale per via di errori procedurali nel mandato d’arresto, e che non ci fossero più motivi per tenere l’ex presidente in carcere in attesa dell’esito del processo a suo carico. Dopo l’arresto, Yoon era stato formalmente incriminato per insurrezione e alto tradimento a fine gennaio: il processo è iniziato con una prima udienza a fine febbraio, e la prossima è prevista per il 24 marzo.
Nel frattempo Yoon è sospeso dall’incarico di presidente perché lo scorso 14 dicembre il parlamento aveva approvato l’impeachment nei suoi confronti. Parallelamente al processo penale per insurrezione, si sta svolgendo il procedimento presso la Corte costituzionale, che dovrà valutare se respingere o confermare l’impeachment, rimuovendolo definitivamente dall’incarico. Dovrà cioè stabilire se istituendo la legge marziale Yoon abbia o no violato la Costituzione del paese.


