In Romania 6 persone, fra cui un uomo di 101 anni, sono state arrestate per aver progettato un colpo di stato filorusso

Mercoledì la polizia romena ha detto di aver arrestato sei persone con l’accusa di star progettando un colpo di stato in Romania insieme alla Russia. Il gruppo era nato nel 2023 e mirava a creare una milizia paramilitare, rovesciare il governo, far uscire la Romania dalla NATO e cambiare la Costituzione. Fra gli arrestati c’è anche un generale dell’esercito romeno in pensione di 101 anni, Radu Theodoru, un negazionista dell’Olocausto che è stato un membro di spicco del Partito Grande Romania, un partito di estrema destra che all’inizio degli anni Duemila era il secondo più votato.
Il Servizio di intelligence rumeno per le minacce interne (SRI) ha detto che due degli arrestati erano andati in Russia a gennaio e che il gruppo aveva «attivamente richiesto il sostegno degli officiali dell’ambasciata della Russia» in Romania. Proprio mercoledì il governo romeno aveva espulso due funzionari russi dal paese con l’accusa di aver «svolto attività di raccolta di informazioni in aree di interesse strategico» e «adottato misure per sostenere le azioni incostituzionali del gruppo».
La Romania ha aumentato le azioni di contrasto alle influenze russe da quando il candidato populista e filorusso Călin Georgescu a novembre aveva vinto a sorpresa il primo turno delle elezioni presidenziali. I risultati però erano stati annullati a causa di presunte interferenze russe, e la Corte costituzionale aveva ordinato di rifare da capo le elezioni. Poche settimane fa Georgescu era stato interrogato dalla polizia perché coinvolto in un’indagine su queste presunte interferenze russe. La polizia aveva detto che stava indagando per incitamento al rovesciamento dell’ordine costituzionale, diffusione di informazioni false e promozione del culto di personalità accusate di genocidio.


