Il piano della Commissione Europea per il riarmo
Prevede un fondo da 150 miliardi di euro e ampi margini fiscali per investimenti nella difesa, tra le altre cose

Martedì la Commissione Europea ha proposto nuove misure per consentire il riarmo dell’Europa e l’aumento della spesa militare dei paesi membri dell’Unione, in un momento in cui la protezione militare garantita per decenni dagli Stati Uniti sembra essere messa in dubbio. «Siamo in un’era di riarmo», ha detto la presidente della Commissione Ursula von der Leyen parlando con i giornalisti. «L’Europa è pronta ad aumentare in maniera massiccia le proprie spese per la difesa».
Il piano proposto dalla Commissione si chiama ReArm Europe e prevede due misure principali. La prima è una clausola di salvaguardia per consentire ai paesi membri di fare debito per le spese militari senza violare il Patto di stabilità e crescita che regola strettamente gli eccessi di spesa. In pratica si tratta di un’eccezione al Patto: finché spendono per la difesa, i paesi membri potranno aumentare il loro debito oltre i limiti consentiti senza rischiare di incorrere in procedure di infrazione da parte della Commissione.
Questa eccezione varrà per un massimo di 650 miliardi di euro complessivi per un periodo di quattro anni, che dovrebbero consentire ai paesi membri di aumentare la loro spesa militare fino all’1,5 per cento in più del proprio PIL rispetto ad ora. La presidente della Commissione von der Leyen aveva già anticipato la possibilità di proporre una clausola di salvaguardia poco meno di un mese fa.
La seconda misura principale è un nuovo fondo da 150 miliardi di euro che la Commissione metterà a disposizione, e dal quale i paesi membri potranno ottenere prestiti per finanziare le proprie spese militari. Non è ancora chiaro da dove la Commissione intenda prendere i 150 miliardi per la costituzione del fondo, ma i media hanno avanzato alcune ipotesi. Potrebbe usare i poco meno di 100 miliardi che non sono stati richiesti dai paesi membri al Fondo europeo per la ripresa (cioè il fondo che finanzia i PNRR) e che quindi sono rimasti inutilizzati.
Il Financial Times ha anche citato la possibilità che vengano utilizzati in parte i Fondi per la coesione, quelli che vengono distribuiti per favorire lo sviluppo delle regioni meno ricche e la costruzione di infrastrutture transeuropee. C’è anche la possibilità che venga usata parte dei 500 miliardi di euro del Meccanismo di stabilità, il fondo con cui l’Unione è pronta a sostenere i paesi in difficoltà finanziaria.
Nel comunicato in cui annuncia ReArm Europe, la Commissione ha parlato di utilizzare il bilancio dell’Unione Europea per ulteriori misure in favore del riarmo, anche se non ha fornito ulteriori informazioni. Sono citati anche altri strumenti finanziari, in parte pubblici e in parte privati, che potrebbero contribuire all’aumento degli investimenti militari, ma per ora in maniera vaga.
Il piano proposto dalla Commissione è appunto una proposta, che sarà discussa giovedì dai leader europei durante un incontro d’emergenza sulla difesa.



