Donald Trump ha detto che i dazi sulle merci da Canada e Messico entreranno in vigore il 4 marzo

Da sinistra, le bandiere di Messico, Canada e Stati Uniti (AP Photo/Paul Sancya)
Da sinistra, le bandiere di Messico, Canada e Stati Uniti (AP Photo/Paul Sancya)

Giovedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato che i dazi del 25 per cento sulle merci provenienti da Canada e Messico entreranno in vigore come previsto il prossimo 4 marzo, cioè allo scadere dei trenta giorni di sospensione negoziati all’inizio di febbraio con i due paesi. Ha anche aggiunto di voler raddoppiare quelli sulle merci cinesi, sulle quali dallo scorso 4 febbraio sono già in vigore dazi del 10 per cento. Cina, Canada e Messico sono i principali partner commerciali degli Stati Uniti, ed è quindi possibile che i dazi avranno l’effetto di un aumento generale dei prezzi per i consumatori statunitensi.

Nelle ultime ore sui tempi si era creata un po’ di confusione, dopo che mercoledì, in occasione della prima riunione della sua amministrazione, Trump aveva risposto «tutto il 2 aprile» a un giornalista che gli chiedeva quando sarebbero entrati in vigore i dazi, dando modo di pensare che era stata prevista una nuova sospensione. I suoi collaboratori hanno poi chiarito che con quella data Trump si riferiva ad altri dazi, che verranno imposti ai paesi che a loro volta hanno imposto o che imporranno in futuro dazi su merci importate dagli Stati Uniti.

Giovedì Trump ha ribadito anche che la misura resterà in vigore fin quando non sarà interrotto il flusso di droghe illegali negli Stati Uniti, soprattutto il fentanyl, un potente oppiaceo che ogni anno uccide decine di migliaia di persone e il cui traffico internazionale passa in vari modi anche per i tre paesi. Più o meno contemporaneamente alle dichiarazioni di Trump però il Canada ha detto di aver rafforzato i controlli alla frontiera in modo tale da soddisfare le richieste degli Stati Uniti.

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