Il governo svedese ha detto che renderà più restrittive le leggi sul possesso di armi, dopo il recente attacco armato in una scuola

Venerdì il primo ministro della Svezia Ulf Kristersson ha annunciato l’introduzione di un piano per rendere più restrittive le leggi sul possesso di armi, dopo l’attacco armato compiuto martedì in una scuola, in cui sono state uccise 11 persone e che è stato il più grave nella storia del paese. In Svezia, dove la caccia è un’attività molto diffusa, le leggi che regolano il possesso delle armi sono fra le più permissive in Europa, e il numero di persone che ne possiede almeno una è piuttosto alto.
Non ci sono ancora dettagli sul piano: Kristersson ha detto che verranno ristretti i criteri per ottenere una licenza per possedere armi, in particolare per quanto riguarda quelle semi-automatiche, e che verranno migliorati i metodi con cui individuare le persone ritenute non idonee, per motivi medici, a possedere armi. Il Partito Socialdemocratico, il principale partito di opposizione, ha accolto positivamente l’iniziativa del governo, ma ha chiesto una revisione totale di tutte le licenze di porto d’armi concesse nel paese. Anche i Democratici Svedesi, un partito di estrema destra che fornisce sostegno esterno in parlamento al governo di centrodestra, hanno accettato la proposta, nonostante l’opposizione di alcuni loro importanti membri.
L’attacco armato di questa settimana è stato compiuto a Örebro, nella Svezia centrale, circa 200 chilometri a ovest della capitale Stoccolma. Nell’attacco è morto anche il presunto responsabile, la cui identità non è stata comunicata dalla polizia ma che i media svedesi hanno identificato come Rickard Andersson, un uomo di 35 anni. Al momento non si conoscono le sue motivazioni, ma la polizia ha escluso ragioni «ideologiche» e ritiene abbia agito da solo.