Nella Repubblica Democratica del Congo i ribelli hanno violato il cessate il fuoco
I miliziani del gruppo M23 hanno attaccato la città di Nyabibwe, appena due giorni dopo aver dichiarato la sospensione dei combattimenti

Mercoledì i miliziani del gruppo ribelle M23 hanno iniziato una nuova offensiva militare nella Repubblica Democratica del Congo, due giorni dopo che loro stessi avevano dichiarato un cessate il fuoco unilaterale e la sospensione dei combattimenti contro l’esercito congolese.
Nel pomeriggio hanno preso il controllo della città mineraria di Nyabibwe, nella regione orientale di Kivu Sud, a circa 100 chilometri dal capoluogo Bukavu. Proprio Bukavu era l’obiettivo dei ribelli prima che annunciassero il cessate il fuoco, ed è quindi possibile che ora ricomincino ad avanzare per conquistare anche quella città.
«Questa è la prova che il cessate il fuoco unilaterale che è stato dichiarato era, come al solito, uno stratagemma», ha detto all’agenzia di stampa AFP il portavoce del governo congolese, Patrick Muyaya.
Il 27 gennaio i ribelli dell’M23 avevano preso il controllo di Goma, capoluogo della regione di Kivu Nord, molto ricca di metalli preziosi. Gli scontri tra esercito e miliziani avevano causato centinaia di morti, migliaia di feriti e moltissimi sfollati, che si erano aggiunti alle centinaia di migliaia già presenti nel paese. Dopo aver preso Goma uno dei leader del gruppo aveva detto che l’obiettivo dell’M23 era conquistare il potere in tutto il paese e rovesciare il governo dell’attuale presidente, Felix Tshisekedi.
Nel dichiarare il cessate il fuoco i ribelli dell’M23 avevano detto che la sospensione dei combattimenti era stata decisa per «motivi umanitari». Da subito però la stabilità del cessate il fuoco era sembrata piuttosto fragile.
Fonti dell’esercito del paese hanno detto che i ribelli avrebbero sfruttato il cessate il fuoco per prendere tempo e riorganizzarsi. Ci sono inoltre state varie testimonianze della presenza a Goma dei soldati dell’esercito del Ruanda, che secondo diversi governi occidentali e organizzazioni umanitarie sostiene attivamente i ribelli dell’M23. Il governo del Ruanda ha sempre negato.
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