Donald Trump ha licenziato gli ispettori generali di diverse importanti agenzie governative
Ossia funzionari che ne controllano l’operato; nel farlo ha probabilmente violato una legge federale

Nella notte tra venerdì e sabato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha licenziato diversi ispettori generali, ossia funzionari indipendenti incaricati di controllare l’attività di agenzie federali o altre istituzioni governative per garantire che operino in modo efficiente e rispettando la legge.
Il numero effettivo dei licenziamenti non è chiaro. Secondo una persona informata sui fatti sentita da Politico sarebbero almeno 12; altre due fonti rimaste anonime hanno detto al New York Times che sono 17. Gli ispettori rimossi supervisionavano agenzie legate a vari dipartimenti, tra cui quelli dell’Agricoltura, dell’Interno, dei Trasporti, dell’Edilizia e dello Sviluppo urbano, dell’Istruzione, del Lavoro e della Difesa.
Alcuni degli ispettori erano stati nominati da Trump durante il suo primo mandato, e sono stati informati della rimozione dal proprio incarico con una email inviata da Sergio Gor, il direttore del personale della Casa Bianca.
Tra questi c’è anche Hannibal Ware, ispettore generale della Small Business Administration, un’agenzia che si occupa di dare assistenza alle piccole imprese, e presidente del Council of the Inspectors General on Integrity and Efficiency (CIGIE), l’organo di rappresentanza che riunisce tutti gli ispettori generali.
In una lettera di risposta inviata a Gor, Ware ha detto che considera i licenziamenti illegittimi, dato che violerebbero una legge federale che stabilisce che gli ispettori generali possono essere rimossi dal loro incarico soltanto inviando una notifica al Congresso con un preavviso di 30 giorni, e fornendo motivazioni dettagliate.
La decisione di Trump ha ricevuto molte critiche soprattutto da parte di esponenti del Partito Democratico, che lo hanno accusato di voler sostituire gli ispettori licenziati con persone di fiducia, limitando così il controllo sull’operato del suo governo.
Chuck Schumer, leader dei Democratici al Senato, ha definito i licenziamenti una «epurazione agghiacciante», mentre il deputato Democratico Gerald Connolly ha parlato di un «colpo di stato del venerdì» e di un «attacco alla trasparenza e alla responsabilità».
Ma anche alcuni politici Repubblicani hanno accolto i licenziamenti con qualche perplessità. Per esempio il senatore dell’Iowa Chuck Grassley, noto sostenitore dell’indipendenza degli ispettori generali, ha detto di sperare che Trump fornisca delle «spiegazioni ulteriori» per i licenziamenti, ricordando che «la notifica dettagliata di rimozione con 30 giorni di preavviso richiesta dalla legge non è stata presentata al Congresso».
Alcuni licenziamenti di Trump sono stati considerati piuttosto sorprendenti, dato che in alcuni casi hanno interessato persone che avevano svolto indagini approfondite sull’amministrazione dell’ex presidente Joe Biden, come per esempio Michael Missal, ispettore generale presso il dipartimento dei Veterani, un’agenzia federale responsabile di fornire supporto e assistenza ai veterani delle forze armate degli Stati Uniti.
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