La vescova di Washington ha chiesto a Trump di avere «pietà» per migranti e persone trans
Glielo ha chiesto dal vivo durante una funzione religiosa: lui sembrava perplesso e contrariato

Martedì, durante il suo secondo giorno da nuovo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha partecipato a una funzione religiosa alla cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a Washington D.C., una delle chiese più importanti degli Stati Uniti, gestita dalla Chiesa episcopale (una delle molte confessioni di cristiani protestanti del paese). Durante la funzione Trump ha ascoltato un intervento molto duro nei suoi confronti pronunciato dalla vescova episcopale di Washington D.C., Mariann Edgar Budde, che ha fatto esplicito riferimento alle sue politiche discriminatorie nei confronti delle persone che appartengono alla comunità LGBTQ+ e durissime per i migranti.
Budde ha chiesto a Trump di avere «pietà» nei confronti «delle persone che in questo momento nel nostro paese sono spaventate. Ci sono bambini gay, bambine lesbiche e giovani persone transgender nelle famiglie Democratiche, Repubblicane e in quelle indipendenti, e alcune di queste persone temono per le loro vite». Budde ha anche ricordato a Trump che «le persone che raccolgono la frutta nei campi e puliscono i nostri uffici», cioè i lavoratori migranti, «forse non sono cittadini o non hanno i documenti in regola», ma «pagano le tasse e sono buoni vicini».
Budde ha poi fatto un esplicito riferimento a una promessa elettorale di Trump, cioè quella di espellere dagli Stati Uniti tutti gli stranieri che non hanno un permesso di soggiorno. «Le chiedo di avere pietà, signor presidente, dei nostri vicini i cui figli temono che i loro genitori verranno portati via». Trump e il suo vicepresidente J.D. Vance hanno seguito l’intervento con facce piuttosto perplesse.
Mariann Edgar Budde ha 65 anni ed è la vescova episcopale di Washington D.C. dal 2011. È la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia della Chiesa episcopale, che comunque ormai da tempo su diverse questioni ha preso posizioni piuttosto progressiste.