L’Agenzia mondiale antidoping non farà ricorso sul caso della tennista polacca Iga Swiatek

Iga Swiatek, 23 anni, ha vinto tra le altre cose 4 Roland Garros e 1 US Open (Hannah Peters/Getty Images)
Iga Swiatek, 23 anni, ha vinto tra le altre cose 4 Roland Garros e 1 US Open (Hannah Peters/Getty Images)

La WADA, l’Agenzia mondiale antidoping, ha annunciato che non farà appello alla decisione del Tribunale arbitrale dello sport (TAS) sul caso della tennista polacca Iga Swiatek, attuale numero due del ranking mondiale. A novembre Swiatek era stata sospesa per un mese dall’International tennis integrity agency (ITIA), l’agenzia responsabile di salvaguardare l’integrità del tennis, per una positività (risalente a settembre) alla trimetazidina, un farmaco per il cuore che può avere effetti che migliorano le prestazioni sportive e che per questo è vietato dai regolamenti internazionali sul doping.

L’ITIA e un laboratorio indipendente della WADA avevano già stabilito che la positività fosse quasi certamente dovuta a una contaminazione involontaria, causata dall’assunzione di un farmaco per il jet lag per il quale in Polonia non serve la prescrizione. C’era però ancora la possibilità che la WADA facesse ricorso, come ha fatto per esempio nel caso per certi versi simile di Jannik Sinner (l’esito si saprà ad aprile). Gli esperti della WADA hanno invece confermato la tesi della contaminazione accidentale, non trovando ragioni per fare appello alla sentenza del TAS.

Swiatek ha 23 anni e da tempo è una delle migliori tenniste al mondo: negli Australian Open che si stanno giocando in questi giorni si è qualificata ai quarti di finale dopo una serie di vittorie molto convincenti (ha perso appena 3 game negli ultimi sei set, vincendone 4 con il punteggio di 6-0).