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  • Giovedì 16 gennaio 2025

La “città 30” a Bologna sta servendo a ridurre gli incidenti

Nel 2024 sono calati rispetto ai due anni precedenti, e per la prima volta da almeno tre decenni non sono stati uccisi pedoni

Un cartello del progetto Bologna città 30
(Foto Il Post)
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Nel 2024 a Bologna il numero degli incidenti è diminuito del 13,1 per cento rispetto alla media dei due anni precedenti e soprattutto non sono stati uccisi pedoni per la prima volta da almeno 33 anni, cioè da quando sono disponibili i dati. Il comune ha diffuso questi risultati a un anno dall’introduzione del limite di velocità di 30 chilometri orari nella maggior parte delle strade della città. Bologna è stata la prima grande “città 30” italiana, un progetto voluto dall’amministrazione di centrosinistra che era stato accolto da molte critiche per il timore di rallentamenti dovuti ai nuovi limiti.

Il bilancio del primo anno dice che gli incidenti sono stati 371 in meno rispetto alla media del biennio 2022-2023 (il 13,1 per cento in meno). Sono rimaste ferite 269 persone in meno, mentre i morti in tutti gli incidenti stradali sono stati 10, quindi 8 in meno rispetto al 2023 e 11 in meno rispetto al 2022. Anche i pedoni coinvolti negli incidenti sono stati 60 in meno.

Secondo i dati forniti dalla centrale del 118 c’è stato un calo del 31 per cento degli incidenti in codice rosso, quelli più gravi, mentre gli interventi classificati in codice verde sono aumentati dell’8,3 per cento. La Polizia locale ha segnalato che sono diminuiti gli incidenti in particolare sulle strade radiali dei quartieri, quelle principali che portano verso il centro della città.

Rispetto all’andamento generale ci sono due dati in controtendenza: sono aumentate le persone in prognosi riservata a causa degli incidenti (17 rispetto a una media di 12,5 del biennio precedente) ed è cresciuto anche il numero delle persone coinvolte in incidenti mentre si spostano in bicicletta (da 409 a 433). La crescita degli incidenti tra chi si sposta in bici è spiegabile con l’aumento dell’utilizzo del mezzo: secondo le rilevazioni dei flussi, i passaggi in bicicletta nei tre punti osservati sono aumentati del 10 per cento, pari a 140mila passaggi. In totale sono stati registrati 1,58 milioni di passaggi in bicicletta.

Sempre in merito ai flussi di traffico, nel 2024 c’è stato un calo del 5 per cento che corrisponde a circa 11mila veicoli in meno nei giorni feriali. Anche questi dati vengono misurati con sensori posizionati in alcuni incroci. Secondo il comune una parte crescente di cittadini e cittadine ha cominciato a muoversi in modo diverso, più sostenibile, usando un po’ meno l’auto e di più i mezzi pubblici e la bicicletta. Sul calo degli incidenti potrebbe aver influito anche la massiccia presenza di cantieri per la costruzione del tram, che soprattutto nelle zone centrali ha reso molto meno agevole la circolazione.

Il comune attribuisce tutti questi risultati all’introduzione dei limiti di velocità a 30 chilometri orari in molte strade, una conclusione plausibile che dovrà essere confermata da studi approfonditi per confermare la correlazione tra nuovi limiti e calo degli incidenti. Questa mappa è stata realizzata con i dati messi a disposizione dal comune di Bologna e mostra le strade in cui sono stati introdotti nuovi limiti: in quelle colorate in verde il limite è di 30 all’ora, in arancione il limite è di 50 chilometri all’ora, in blu il limite diventerà 30 all’ora solo dopo interventi per garantire più sicurezza.

Il bilancio del primo anno è incoraggiante e in linea con esperienze simili in altre grandi città europee che già da anni hanno portato il limite di velocità da 50 a 30 chilometri orari. Città tra cui Berlino, Barcellona, Bruxelles e Parigi sono di fatto “città 30” (ciascuna con le sue specificità) e hanno dimostrato come l’introduzione di limiti alla velocità delle auto non comporti un allungamento dei tempi di percorrenza per gli automobilisti, ma anzi favorisca un sostanziale decongestionamento del traffico, se accompagnato con adeguati investimenti su mezzi alternativi.

Proprio sul traffico si sono concentrate le critiche della destra e di alcune associazioni di categoria che si sono opposte al progetto. A detta loro, i limiti favorirebbero gli ingorghi e l’aumento delle sanzioni nei confronti degli automobilisti. In realtà nel primo anno i controlli della Polizia locale sono stati piuttosto blandi: è stato più un lavoro di sensibilizzazione che di repressione. Nei mesi scorsi Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia avevano proposto l’indizione di un referendum per cui finora non è stato raccolto un numero sufficiente di firme. La raccolta di adesioni è ricominciata l’11 gennaio.

– Leggi anche: Cos’è davvero una “città 30”