Un exit poll prevede che alle elezioni irlandesi i tre principali partiti siano praticamente pari

La presidente di Sinn Féinn, Mary Lou McDonald, vota il 29 novembre
La presidente di Sinn Féin, Mary Lou McDonald, vota il 29 novembre (Dan Kitwood/Getty Images)

Secondo un exit poll dell’Irish Times e delle principali tv locali diffuso alla chiusura dei seggi, venerdì sera, alle elezioni in Irlanda i tre principali partiti sono arrivati praticamente pari. Al primo posto l’exit poll dà Sinn Féin (21,1 per cento), il partito nazionalista di sinistra che è il più forte dell’opposizione, seguito dai due partiti centristi che esprimono il governo: Fine Gael (21 per cento) del primo ministro di centrodestra Simon Harris e il più conservatore Fianna Fáil (19,5 per cento). L’exit poll ha un margine di errore dell’1,4 per cento.

Il conteggio dei voti inizia sabato mattina: nel pomeriggio ci saranno i primi risultati, ma lo scrutinio si concluderà tra il weekend e l’inizio della settimana prossima. Se confermerà le percentuali dell’exit poll, come quattro anni fa Sinn Féin sarebbe il partito con più consensi, ma senza abbastanza seggi per governare, in assenza di alleati. Al contrario, sarebbe probabile la prosecuzione della coalizione tra Fine Gael e Fianna Fáil, che nel 2020 era nata tra partiti fino ad allora rivali proprio sulla base del rifiuto di collaborare con Sinn Féin, ed era allargata ai Verdi. Secondo l’exit poll Fine Gael e Fianna Fáil potrebbero arrivare a 80 seggi (su 174): 8 meno della maggioranza, quindi potrebbe non bastare allearsi con uno solo dei partiti minori, e questo potrebbe allungare i tempi per la formazione di un governo.

L’assegnazione dei seggi è complicata dal sistema elettorale proporzionale con preferenze trasferibili. Gli elettori possono cioè mettere in ordine di preferenza i candidati del loro collegio (ma non sono obbligati a farlo). Se il primo non viene eletto, il voto viene “trasferito” al secondo che hanno indicato e così via. Questo meccanismo avvantaggia Fine Gael e Fianna Fáil, che hanno un elettorato simile e in parte sovrapponibile, rispetto a Sinn Féin. Le elezioni erano state convocate da Harris in anticipo sulla data prevista (febbraio) in una buona fase per il suo partito nei consensi, e mentre Sinn Féin era indebolito da diversi scandali. Durante la campagna elettorale però Fine Gael aveva dissipato il vantaggio nei sondaggi.

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