In Libano è stato arrestato l’ex governatore della banca centrale, accusato di corruzione e riciclaggio
Martedì in Libano è stato arrestato Riad Salameh, che dal 1993 al 2023 è stato il governatore della banca centrale del paese. È accusato di frode e di riciclaggio di denaro: secondo la magistratura avrebbe riciclato più di 110 milioni di dollari attraverso una società finanziaria. Questa non è l’unica indagine per corruzione in cui Salameh è coinvolto, anche a livello internazionale, ma nonostante le numerose accuse a suo carico, questa è la prima volta che viene arrestato e interrogato dai giudici. La magistratura ha quattro giorni di tempo per convalidare il suo arresto e incriminarlo.
Le politiche di Salameh quand’era a capo della banca centrale libanese sono considerate tra le cause della grave crisi economica che il paese sta attraversando da tempo e lui è accusato di aver tratto vantaggio dalla situazione per arricchirsi. Salameh si è sempre detto innocente, dichiarando che il suo patrimonio gli derivava in parte da beni ereditati, in parte dal suo precedente lavoro come consulente finanziario. Da anni ci sono indagini a suo carico in vari paesi europei e non solo: l’anno scorso Francia e Germania avevano emesso un mandato d’arresto internazionale, ma il Libano non ha mai concesso l’estradizione. Stati Uniti, Canada e Regno Unito avevano emesso congiuntamente sanzioni verso Salameh.