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  • Giovedì 9 maggio 2024

Lo “shaka” sarà il gesto ufficiale delle Hawaii

Si fa estendendo il mignolo e il pollice e chiudendo le altre dita: è probabilmente nato lì, e il surf lo ha reso popolare in tutto il mondo

L'ex presidente statunitense Barack Obama, nato alle Hawaii, fa lo shaka nel 2009 (AP Photo/Charles Dharapak, File)
L'ex presidente statunitense Barack Obama, nato alle Hawaii, fa lo shaka nel 2009 (AP Photo/Charles Dharapak, File)
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Le isole Hawaii, che si trovano nell’oceano Pacifico settentrionale e sono uno stato degli Stati Uniti, avranno presto un gesto ufficiale: lo shaka, che si fa chiudendo a pugno indice, medio e anulare ed estendendo pollice e mignolo (assomiglia al “gesto del telefono”). Nelle Hawaii è usato comunemente come saluto o come cenno di ringraziamento, e negli ultimi decenni si è diffuso anche nel resto degli Stati Uniti e del mondo principalmente grazie al surf, uno sport che ha le sue radici sempre alle Hawaii e nelle altre isole dell’oceano Pacifico.

Entrambe le camere del parlamento statale hanno approvato all’unanimità due proposte di legge, una che identifica lo shaka come gesto ufficiale statale e l’altra che stabilisce che il gesto è nato nelle Hawaii: affinché entri in vigore deve ancora essere firmata dal governatore dello stato Josh Green, che ha già fatto sapere che la firmerà, se non riscontrerà problemi nel modo in cui è stata formulata.

Lo shaka è un gesto molto diffuso alle Hawaii e molto apprezzato dalla popolazione locale, di cui è entrato a far parte dell’identità. Verso la metà del Novecento in California nacque una sottocultura legata al surf, con un gergo e un’identità caratteristiche: da lì il segno dello shaka ha iniziato a diffondersi anche nel resto degli Stati Uniti e del mondo. È particolarmente usato anche in Brasile: fra l’altro è il gesto tipico delle esultanze dei calciatori Ronaldinho e Neymar. Secondo il giornalista hawaiano Ryan Ozawa lo shaka è un segno di amicizia, di compassione e vicinanza, un significato associato anche al tipico saluto locale aloha, «ma non è traducibile direttamente in una singola o in tre o quattro parole».

In realtà il modo di fare lo shaka è piuttosto dibattuto: gli hawaiani si dividono fra chi agita la mano e chi la tiene ferma, e fra chi nel farlo mostra il palmo e chi invece il dorso. Tipicamente è usato per salutare, o anche come cenno di ringraziamento verso gli automobilisti che lasciano passare avanti un altro guidatore: alcuni autobus di Honolulu, capitale delle Hawaii, hanno un apposito segnale luminoso sul retro.

un segnale luminoso dello shaka sul retro di un bus

Un autobus a Honolulu (AP Photo/Mengshin Lin)

Nonostante una delle due proposte di legge stabilisca che lo shaka sia nato alle Hawaii, in realtà la sua origine non è stata accertata storicamente. Secondo una diffusa leggenda locale risalirebbe a un uomo hawaiano di nome Hāmana Kalili, morto nel 1958, che aveva perso le tre dita centrali in un incidente sul lavoro e quindi salutava le persone solo con pollice e mignolo. Anche sull’origine del nome shaka c’è incertezza: secondo alcuni, fra cui Ryan Ozawa, deriverebbe dall’espressione giapponese shakamuni-butsu, un’invocazione a Buddha (anche noto con l’appellativo Shakyamuni).

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Quella di rendere certe cose simboli ufficiali dello stato è una pratica piuttosto diffusa nei vari stati federati degli Stati Uniti, con risvolti talvolta bizzarri: quasi tutti hanno un fiore e un animale “ufficiali”, alcuni anche pesci e rettili. Il Maine ha uno spuntino ufficiale, la Whoopie Pie (una torta con cioccolato e marshmallow) e il New Mexico un aroma ufficiale, quello di «peperoncini verdi arrostiti». Le leggi delle Hawaii oltre allo shaka riconoscono già una lunga serie di altri simboli, fra cui fra cui tre diversi mammiferi – una specie di pipistrello, un tipo di foca monaca e la megattera –, due strumenti musicali e un microbo (il Flavobacterium akiainvivens).

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