È morto l’artista statunitense Frank Stella

Aveva 87 anni, era considerato uno dei più importanti minimalisti del Novecento

Frank Stella davanti a una sua opera, nel 2012 (ANSA/ EPA/MATTHIAS LEITZKE)
Frank Stella davanti a una sua opera, nel 2012 (ANSA/ EPA/MATTHIAS LEITZKE)
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È morto all’età di 87 anni Frank Stella, uno dei più importanti artisti statunitensi del Novecento nell’ambito del minimalismo. La moglie, Harriet E. McGurk, ha spiegato che Stella è morto per un linfoma. Stella era sia pittore che scultore, ed è diventato famoso per la sua esplorazione dell’uso di blocchi di colore e forme geometriche, oltre che per l’effetto straniante che spesso avevano sul pubblico: già negli anni Sessanta lo storico dell’arte William Rubin scrisse di essere rimasto «quasi ipnotizzato dalla presenza inquietante e magica» dei suoi dipinti.

Stella nacque a Malden, un sobborgo di Boston, nel 1936, da una coppia di origini italiane: il padre era un ginecologo, la madre una casalinga che però aveva studiato design. Si laureò in storia all’Università di Princeton, dove entrò a contatto con varie persone che sarebbero diventate critici, professori, artisti o curatori di successo. Poi si trasferì a New York e cominciò a lavorare alle proprie prime opere. I primi, enormi dipinti neri con strisce bianche che produsse in quel periodo – noti come Black Paintings – sono stati definiti «tra i più indimenticabili e provocatori della storia recente del modernismo americano».

Stella si rifiutò però sempre di fornire un’interpretazione per le proprie opere, e divenne noto per una risposta criptica che spesso dava ai critici – «ciò che vedi è ciò che vedi» – che fu poi adottato come slogan non ufficiale del movimento minimalista, di cui Stella fu uno dei principali interpreti.

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La serie di opere che resero Stella particolarmente famoso si intitola “Protractor”, ed è formata da più di cento dipinti di dimensioni murali, colmi di semicerchi sovrapposti di vari colori, talvolta anche fluorescenti. Secondo il critico Peter Schjeldahl, l’effetto che ebbe l’opera di Stella nel suo settore è comparabile a quello che ebbe Bob Dylan nella musica e Andy Warhol sulla cultura in senso più ampio. Negli ultimi anni aveva sperimentato anche con la scultura, la stampa 3D, e l’uso di materiali come la fibra di vetro, la fibra di carbonio e i tubi di alluminio all’interno di opere tridimensionali.

Una dipendente di una casa d’aste posa davanti a due opere di Frank Stella (AP Photo/Lefteris Pitarakis)